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foto da web
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Uno dei miei grandi punti interrogativi dopo la nascita del "nuovo arrivo" è l'
allattamento.
Visto la pessima esperienza collezionata la volta precedente, il fatto di dover ripetere la cosa mi mette non pochi dubbi.
Riassumo in breve cosa è successo alla nascita di Tatino.
Alla partenza l'allattamento sembrava essere partito bene, fin da pochi istanti dalla nascita. Peccato che, dopo notti insonni in ospedale, mi sono accorta che non deglutiva nulla... ero una specie di "ciuccio-umano".
Faccio notare che: nonna materna, mamma e suocera, sorella e cognata non hanno
allattato. Non che sia ereditario ma, già come inizio non è un gran
che...
Nessuno sa darti un consiglio per aiutarti perchè, nessuno
dei parenti più prossimi, l'ha mai fatto in vita sua... quindi bisogna
arrangiarsi! (con i gufi alle spalle che non incoraggiano la cosa)
La stragrande maggioranza delle altre mamme in reparto ha una quinta di
reggiseno e non sa dove mettere il latte, io nulla: tabula rasa ero,
tabula rasa sono rimasta...
Sta di fatto che vengo dimessa il venerdì pomeriggio (senza latte), con un fine settimana davanti e un bel ponte dell'8 dicembre in prossimità.
Ospedale: ciao-ciao, hai partorito, vai ed arrivederci... intanto attaccalo che vedrai che il latte viene... e... attaccalo ancora e ancora e ancora! Punto.
Consultorio: chiuso (giustamente, è festivo)
Cerca un Pediatra privato che mi riceve domenica mattina, perchè quello della mutua (giustamente chiso, è festivo) non riesco a prenotarlo perchè non ho ancora il codice fiscale del bimbo.
Cerca una farmacia di turno e manda in
spedizione marito con nonna a prendere latte artificiale, biberon e
compagnia bella...
Tatino alla fine mangia e la mia vita cambia da così a COSì.
Povera stella... aveva fame!
Lo stesso Pediatra, mesi dopo, mi confessa che non aveva mai visto un bimbo così pelle&ossa dopo la nascita... calo fisiologico sì... ma, alla fin fine, era consumato dalla fame! Da lì in poi ho usato solo latte artificiale e, finalmente, abbiamo trovato il nostro equilibrio.
Sono consapevole che il latte materno è la cosa migliore per un bambino, piuttosto che una mistura artificiale, che è gratis (il che, di questi tempi, non guarsa) ma allattare non è così naturale e semplice come potrebbe sembrare.
Non sono una che si arrende al primo dolore, ho una resistenza abbastanza forte... un tentativo lo farò anche questa volta... ma, quando si tratta di stare male io (con i capezzoli in fiamme e ridotti ad una crosta) e stare male il bimbo (che, poverino, non ci vede più dalla fame), credo che si debba prendere una decisione per evitare di esaurire tutti. In più, questa volta, c'è anche un bambino più grande da gestire in contemporanea... organizzarsi "a richiesta" non diventa per niente facile.
Allattare con il biberon non mi ha fatto sentire "meno mamma" o in colpa rispetto a chi allatta naturalmente, anzi, il vedere il mio bimbo sereno mi dava forza, consapevolezza che potevo farcela, che c'era una soluzione.
Sono convinta che, seppur tutte le ostetriche del mondo smentiscono, ci siano dei casi in cui il latte non arrivi o arrivi tardi e
non si sa per quali motivi.
Ma, nel frattempo che una mamma aspetta l'arrivo del latte, che si fa?
E' vero che ci sono i punti nascita di appoggio post-parto, ma una neo-mamma alle prime armi non è così disinvolta nello spostarsi con facilità i primi giorni dopo la nascita del bimbo/a (tra ovetto-auto, carrozzina, qualche punto messo nelle parti strategiche ecc.) Sarò stata anche imbranata io all'epoca... ma prima di uscire (in pieno inverno) ci ho messo un attimo per organizzarmi e capire da che parte ero girata.
Morale della favola:
che allattiate o meno, care mamme,
l'importante è che raggiungiate il vostro equilibrio,
che voi e i vostri bimbi stiate bene.
Mamma serena = bimbo sereno
il latte non c'entra nulla...
E poi io sono convinta che non basta solo partorirlo:
è genitore chi CRESCE un bambino
donna, uomo, giovane o anziano che sia...
E a voi, come è andata?
Allattamento o biberon?