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lunedì 19 ottobre 2015

Expo che lascia l'amaro in bocca

Mancano una manciata di giorni alla chiusura di Expo Milano 2015.
Il giorno 20 agosto 2015, avendo ricevuto due biglietti d’ingresso omaggio, ci siamo imbattuti anche noi alla sua scoperta: auto, marito, io, bimbo e passeggino.
Se siete della zona Piemonte-Lombardia, consiglio vivamente di lasciare l’auto nell’ampio parcheggio di Lampugnano che, per tutta la giornata, è costato solamente 2,00 Euro. Poi, con la metropolitana, è possibile raggiungere in circa 10 minuti (4 fermate) l’ingresso di Expo, non si può sbagliare... ti lascia proprio lì davanti.

Appena arrivati siamo stati subito addocchiatti da una ragazzaExpo che ci ha indirizzati per ritirare il biglietto omaggio per il nostro bimbo. Infatti, i bambini sotto i 4 anni non compiuti entrano gratis, ma non è possibile attivare un biglietto omaggio per loro on-line, occorre procurarselo in loco.
Preso il biglietto, con una sorta di staffetta, ci siamo incanalati nel tornello preferenziale per genitori con passeggini, donne in gravidanza e portatori di handicap. La fila è scorsa abbastanza velocemente, i controlli sono come quelli che si trovano in aeroporto: metal detector (non per bambini e donne incinta), vaschetta dove mettere zaini, oggetti metallici ecc...

Si entra in una bella scalinata (gradini, scala mobile ed ascensore) e una lunga camminata tra ponti e bandierine di benvenuto. Senza farlo apposta abbiamo scelto il giorno con maggiore affluenza in tutto il periodo quindi, ad ogni padiglione, c’era una media di 150 persone in coda (quando erano poche)... oppure biscioni interminabili tipo “Casa Italia”. Dalle 11,00 del mattino alle 16,30 del pomeriggio, non abbiamo visto molti padiglioni. Non pretendevo che fosse un luogo a misura di bambino, ma almeno un po’ più per le famiglie. Chi si sarebbe messo in coda, al sole, con un bambino treenne? Io no, neanche con corsia preferenziale (non così ben segnalata).

Ci siamo portati il pranzo al sacco (decisione saggia) ed abbiamo mangiato su una panchina all’ombra defilata dal vialone del Decumeno. Le aree pic-nic, infatti, sono TUTTE al sole o sotto piiiiiiiccoli alberelli striminzini piantati last second per fare un po’ di verde, non ombra. :(
Le aree adiacenti i ristoranti, invece, hanno dei bei pergolati, freschi e arieggiati... :(



Chidern Park. Unico spazio vero e proprio praticabile per bambini (lo dice anche il nome!).
Ottima l’accoglienza e lo spiegone di come funziona, simpatico il personale, breve l’attesa... ohhh, qui han capito come funzionano le cose con i bimbi a seguito!
Peccato sia tutto molto breve! Fermandosi proprio di sforo in qualche punto, nel giro di 30/40 minuti è già tutto finito.
Belle le campane aromatiche (bisogna avere un naso fino, io non ne ho azzeccata una!), la storia dell’acqua, gli imbuti d’acqua da riempire, STRABELLO la bici da pedalare con il getto d’acqua e la musica, il sensore che proietta la tua immagine “simil-albero” (io sarei rimasta lì un’ora), le palline da pescare con un messaggio lasciato da altri bimbi.

Finita questa zona, altre da praticare con i bambini ne abbiamo trovate molte poche... ma soprattutto, dislocate distanti l’una dall’altra, per cui non proprio a portata di mano.

Degno di nota: il padiglione New Holland Agricolture, che abbiamo trovato per caso, dove i bambini avevano un’area dedicata per guidare dei trattorini e, nella struttura interna, la possibilità di salire su delle vere e proprie “bestie di Trattori”... enormi!!!! Per i maschietti gioia infinta!

Ringrazio il padiglione Lindt per l’assaggio celestiale di un micro-cioccolatino, seppur piccolo di dimensioni, aveva il suo perchè! Soprattutto dopo 20 minuti di coda per bere un caffè allo stand precedente... e 9 euro di gelato da Grom, che non mi vedrà mai più.

Ottima l’idea di fornire l’acqua gratuitamente (vista anche la calura estiva), grazie a colonnine in cui è possibile riempire la propria bottiglietta. Peccato fossero dislocate decentrate rispetto al vialone del Decumeno, con conseguenti km e km da macinare in più. Puliti e ben distribuiti i bagni, una medaglia anche a loro!
Altra scoperta interessante: quando si esce (o quando si entra), al di fuori del Decumeno ci sono delle colonnine con la possibilità di inviarsi uno scatto fotografico gratuito via mail, una sorta di cartolina.

Infine, mio parere strettamente personale:
non mi aspettavo qualcosa di più, ma proprio qualcosa di diverso.
Ho trovato l’involucro esterno, la struttura, l’architettura carina, accattivante, moderna ma troppo grande, dispersiva (sarebbe bastata la metà) e, soprattutto, non ho visto il messaggio principale dell’Expo.
Si parlava tanto di cibi sani, di nutrire il pianeta, dei valori legati al cibo e poi mi vendi patatine fritte con una montagna di maionese, hot-dog, panini, polpettine (fritte) e un odore di “fritusciam” elevato all’ennesima potenza? E’ questo il cibo sano? E’ vero che abbiamo visto poco, ma in quel poco non ho trovato il messaggio che immaginavo.
Il Decumeno è diventato il vialone della “bella vita” milanese e non, con selezione all’ingresso... perchè, di giorno, 40 Euro a testa non tutti se li possono permettere.
Francamente, è di gran lunga meglio farsi un bel giro in centro, salire sul Duomo, passeggiare nella Galleria e tra le vie più famose di Milano. E’ più istruttivo, sarà anche commerciale, ma nettamente più bello.
Poi gusti sono gusti.
A chi dice che sembra di fare un viaggio toccando tutti i paesi del mondo io rispondo che, nonostante io non abbia visitato mezzo pianeta, viaggiare è un’altra cosa.
L’unica cosa bella è che si incontrano un fiume di persone di etnie diverse, sorridenti, sotto un’unico viale...
pensate se ci fosse un’atmosfera così anche per le strade di Milano e in quelle di ogni paese!
L’amaro in bocca poi mi rimane pensando che tutta questa “isola felice”, tra qualche giorno, sarà smontata e rimarrà un’ennesima cattedrale nel deserto, dove prima invece c’erano campi coltivati, alberi e natura vera... gli stessi principi che avrebbe dovuto salvaguardare l’Expo.

2 commenti:

  1. Oh, finalmente una voce fuori dal coro che ha il coraggio di dire la verità e sottolineare anche gli aspetti negativi! Ho sempre pensato che paragonare una passeggiata in mezzo ai padiglioni al giro del mondo fosse una cavolata colossale è che di cibo sano non se ne sarebbe trovato affatto. Poi ho raccolto pareri in giro e, parte blogger e giornalisti, il 90% e' rimasto deluso!! E ora, come scrivi tu, cosa rimarrà della zona ante - Expo?!?

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    1. Ciao Giulia! Son fatta così... premio le cose che meritano e se vedo una cosa che non mi va, lo dico sinceramente. Ho aspettato a pubblicare questo post perchè, appena l'ho scritto di getto, ero talmente infervorata che ho deciso di prendermi un po' di tempo per avere un po' di distacco, ritornare alla lucidità e dare un parere personale di ciò che avevo visto, con toni ragionevoli.
      Anche io ho sentito tante persone deluse e altrettante che hanno il mio stesso pensiero... ma nessuno che ne abbia parlato attraverso i media...
      Ah, chiaramente, questo non era un post sponsorizzato!

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