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lunedì 16 ottobre 2017

la febbre del sabato sera

foto da web

La settimana appena passata ha visto, ancora una volta, un massacro di germi che ci siamo rimbalzati da uno all'altro... prima il più piccolo, poi io, poi il grande... tutti in versione vomito.
Per fortuna non l'abbiamo avuta tutti contemporaneamente (come è già capitato) ed è durata davvero poche (ma lunghissime e strazianti) ore.
Come di consuetudine, i bambini si sono ammalati a cavallo dei fine settimana... uno il sabato notte e l'altro il giovedì... perché a casa nostra funziona così: ci si ammala per il fine settimana.
Uno pensa di fare tante cose il sabato e la domenica, di stare insieme, di fare le pulizie, di lavare, di riposarsi e invece TRACK!
Arrivano i germacci dal nido, piuttosto che dalla materna, piuttosto che dal vicino di casa o da qualsiasi altro untore presente al mondo e incominciamo la nostra catena dei malanni.

Ripensando a quando ero malata io da bambina ricordo che, avendo i miei genitori la loro attività attaccata a casa, mi lasciavano tutto il giorno nella mia cameretta (in modo da non espandere i germi), venendomi a controllare febbre o quant'altro a metà mattina circa, a mezzogiorno e alla sera.
Per fortuna c'era la mia Nonna che faceva ogni tanto capolino dalla porta comunicante tra mia e la sua stanza. Mi salutava quando usciva al mattino per andare alla Messa, mi tornava a trovare prima di pranzo ed era bello sentire il rumore dei passi che salivano la scala al suo rientro, poi il tic della porta,  il cigolio dell'anta dell'armadio quando ritirava il suo soprabito, sentirla trafficare con le padelle in cucina, accendere la tv con il telegiornale, camminare con le ciabatte quando si muoveva da una stanza all'altra con il parquet che scricchiolava, ascoltavo tutti i rumori provenire da casa sua... sapevo di avere qualcuno vicino, anche se mamma e papà lavoravano praticamente al piano di sotto.
Anzi, anche i loro rumori erano inconfondibili... i trrrrrrrrrr delle macchine da cucire che andavano veloci o quello più ritmico della macchina da ricamo, il telefono che squillava con la voce del Papà che rispondeva "Proontooo?" e il grido "Giaaaaannnaaa, vieni un momento", l'aprirsi e il chiudersi veloce della porta dello studio e di quella di casa.
E se mi ammalavo per più di un giorno, la mamma, tra una corsa e l'altra, passava in edicola o in cartoleria per comprarmi un giornalino da leggere a letto oppure una piccola sorpresina per tirarmi un po' su il morale e per farmi passare il tempo.
Solo quando sono diventata un po' più grande è arrivata in cameretta la televisione, una piccola, in bianco e nero con 4 canali e un'altenna che prendeva solo rai1, la svizzera, antenna 3 e videonovara.
Ricordo che un fine settimana mi sono sparata tutte le gare di bob e sci di non so che gara invernale mondiale... forse perché non avevo la forza di alzarmi a spegnerla (non aveva il telecomando, si girava una manopolina del volume, tipo quello della radio)... almeno avessero dato il pattinaggio su ghiaccio!

Anche voi alle prese con i malanni di stagione?
Cosa ricordate di quando i malati in cameretta eravate voi?



10 commenti:

  1. Per ora a casa nostra solo raffreddore...e già basta! io ricordo i libri, i giornalini e solo più tardi, da adolescente, la tv (come per te): ricordo la minestrina, le tazze di thè caldo e mia madre che veniva a controllare la febbre, o la nonna, quando mia madre ancora lavorava. ricordo tante coccole ed attenzioni ed era bello, a suo modo!

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    1. Il raffreddore con tre bimbi a casa è già una bella impresa! :)
      Di cibi da malati ricordo solo la spremuta... che in altri momenti avrei bevuto volentieri ma, quando ero malata, proprio non andava giù!... forse perché con le mie labbra sempre screpolate era come un bicchiere di puntine!

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  2. Divertentissimo questo post :) (un po' meno per chi è alle prese con i malanni di stagione, ahhaah).

    Ebbene sì, anche io avevo la consolazione di un giornalino extra durante i periodi di malattia. Quando sto male, veramente mi deprimo al massimo ed è un paradosso perché, in teoria, uno che non ha mai avuto una vita sociale scoppiettante dovrebbe non curarsene di qualche giorno in malattia. E invece...E' sempre stato tempo perso. Così dal 2006 ho iniziato a fare il vaccino per l'influenza: la mia vita è migliorata molto, anche se probabilmente quando sarò anziano pagherò il prezzo di ciò.

    Detto questo, anche io da bambino ero fisso a letto, mia mamma non mi faceva alzare perché non voleva che 'mi sbattessi' e peggiorassi le mie condizioni di salute. Mi concedeva ogni tanto di alzarmi e di andare a vedere un po' di televisione. Il mio intrattenimento era soprattutto lo stereo, musicassette o radio..poi fumetti appunto, a parte quando avevo la febbre alta che non riuscivo neanche a leggere.

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    1. Ciao Ricki! Funziona sempre così... quando si sta bene uno pensa "ah, potessi farmi un paio di giorni nel letto" ma quando si sta per davvero (e male) non si spera altro che di guarire!:D

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  3. Bello il tuo racconto. Non penso di essere stata ammalata da piccola, perchè ugualmente dovevo stare sempre dietro ai miei fratelli più piccoli. Anche i miei nipotini si ammalano sempre i week-end chissà perche!

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    1. Grazie Marta! Secondo me quando è venerdì ci si rilassa un pochino e si abbassano le difese immunitarie... è una mia teoria, eh! Un abbraccio Eli

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  4. Carissima Elisabetta,
    anche le mie figlie, quando erano più piccole, avevano la "splendida abitudine" di ammalarsi nei fine settimana. E non tutte assieme! Ora, per fortuna, sono più grandi e le cose sono migliorate.
    Quando ero piccola e stavo male facevo scorpacciate di libri. Ricordo i tè molto zuccherati che mi portava via mamma e la sensazione di stare male ma essere anche coccolata un po' di più. Quando si cresce è tutta un'altra cosa vero? ;-)))
    Un forte abbraccio e ... buona guarigione
    Maria

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    1. Grazie Maria!!! Quanto tempo!!!! Che bello rileggerti nei commenti!!!
      Per i malanni vorrà dire che confiderò nella crescita dei pargoli... :D
      Tra l'altro, almeno il grande, pareva ammalarsi di meno, ultimamente... finché non sono sopraggiunti i malefici germi del nido!!!
      Da grande cambia un po' tutto, una mamma, poi, non ha il tempo di ammalarsi! Guarisce per forza!!! ;-)
      Un grande abbraccio Eli

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  5. Ciao Elisabetta, io non ricordo molto dei miei malanni infantili, ma i miei quattro figli si sono ammalati di varicella tutti nello stesso mese, dicembre, uno alla settimana! Proprio nel mese in cui il mio lavoro mi impegnava di più e non potevo assolutamente mancare!!! A distanza di quindici anni ancora mi ricordo che faticaccia!! ^_^
    Per fortuna poi i malanni di stagione passano...Maris

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    1. Grazie Maris! I bambini hanno sempre un tempismo, eh!
      Il grande la varicella l'ha fatta 2 anni fa, proprio prima di Natale... ma quattro uno dietro l'altro... O__O come hai fatto??? Poteri e misteri di Mamma!!!:D
      Un abbraccio Eli

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