Per celebrarlo, ho deciso di ricordare una figura molto importante nella mia famiglia, una Donna appunto, la mia Bis-Nonna.
Ho avuto l'onore e il piacere di conoscere la mia Nonna-Bis non perchè nella mia famiglia ci siano poche differenze di anni tra una generazione e l'altra, ma perchè Lei ha avuto una vita particolarmente longeva, lasciandoci quando io aveva circa 13 anni e lei quasi 103.
Clementina, come molti trecatesi, ha avuto questo nome in onore di S. Clemente, patrono della sua città natale. Nata il 3 settembre 1891, ultima di sei fratelli, ha iniziato a lavorare a 12 anni in una famosa azienda manifatturiera della zona, la "Rossari e Varzi". Rimasta vedova molto presto nel dopoguerra, come molte donne della sua epoca, ha dovuto crescere una figlia da sola. Non ha mai voluto risposarsi, anche se i pretendenti non mancavano, in quanto pensava che, se un domani avesse avuto altri figli con il nuovo marito, la sua primogenita sarebbe stata accantonata e non avrebbe ricevuto lo stesso affetto.
Appassionata di operette, ha anche recitato in una piccola compagnia... e a 100 anni ricordava ancora le sue battute, le poesie e un sacco di brani a memoria. Ha sempre letto tantissimo, lavorato all'uncinetto e sgranato rosari con una fortissima fede in Dio, pregando in latino, che per me era ostrogoto.
Fino a quasi 90 anni ha abitato da sola in una casa di corte con il bagno all'esterno, poco riscaldamento (forse aveva un camino...) e pochissimi mobili e oggetti all'interno dell'unica grande stanza che mi ricordo. Diventando sempre più anziana, di malavoglia, è venuta ad abitare insieme alla figlia, a fianco alla mia casa d'infanzia.
La ricordo sempre vestita di nero, o quasi, con il suo inseparabile "scusà" (grembiule) con una o due tasche nelle quali c'era dentro di tutto, come la borsa di Mary Poppins: non mancava mai un paio di "furzoti" (forbici), un fazzoletto, caramelle, un "strop" (una cordicella/nastro), uno "scartuscic" (un pezzo di carta) che avvolgeva qualcosa... a volte aveva anche ago&filo perchè, se doveva fare qualche cosa, doveva aver tutto alla portata di mano (o di tasca).
Ha sempre camminato chilometri e chilometri perchè, all'epoca, non aveva nemmeno la bicicletta. Anche quando sua figlia, da bambina, fu ricoverata qualche giorno in ospedale per togliere le tonsille Lei si è recata a trovarla una volta, terminato il lavoro la sera, percorrendo a piedi Trecate/Novara (circa 10 Km andata + 10 di ritorno), per riuscire a vederla pochi minuti nell'orario di visita concesso ai parenti e poi ritornare a casa, sempre a piedi.
Mondina nei campi di riso per arrontondare, ha sempre avuto la passione di pescare le rane e poi friggerle in pastella. Ricordo ancora quando una volta è scappata da casa, approfittando del cancello aperto, per andare in campagna a farsi un bottino di rane saltellanti in un secchio...
E' sempre stata bene di salute, a parte una paresi, dalla quale si è ripresa, non ha mai avuto malattie gravi... forse grazie anche a tutti gli intrugli con le erbe e i decotti fai-da-te che beveva.
Ha cominciato il suo lento declino quando la vista è venuta meno.
La radio, l'audio della televisione e la preghiera, sono state le sue compagne negli ultimissimi anni, fino a che ha cominciato a non riconoscere più nessuno.
La ricordo affacciata al balcone a controllare tutti i movimenti che avvenivano in cortile, compresi io e mia sorella che giocavamo, a gridare "scandalo" quando mia sorella ballava il can-can alzando le gambe tipo Hater Parisi e la gonna, e ancora sulla sua poltrona con il "scialic" (lo scialle fatto a mano da lei) sulle spalle, poltrona poi divenuta della Nonna ed ora sostituita da un divanetto di mia Mamma.
Quella casa ha visto cinque generazioni ma, da allora ad oggi, tutto e niente è cambiato per le Donne.
Di sicuro è rimasta immutata la forza che hanno sempre avuto e che sempre avranno, per affrontare il bello e il brutto che gli riserva la vita, con o senza mimosa.
foto scattata per il giornale locale in occasione del 100esimo compleanno della mia Nonna Bis |
Dalle tue parole fluiscono i ricordi( più vividi dei miei, che di anni con lei ho avuto la fortuna di trascorrerne quasi sei più di te, visto che sono la tua sorella maggiore...)
RispondiEliminaSei un portento con le parole e nelle descrizioni!! Bravissima!! Non potevi fare augurio migliore in questo giorno: ricordare una DONNA straordinaria che è stata ed è tuttora un ESEMPIO di virtù a cui abbiamo voluto tanto bene e a cui siamo legate da un filo eterno!
Grazie Elena! Questi ricordi sono frutto anche dei racconti della Nonna Giuse durante le nostre estati in montagna... come diceva sempre lei "della sua vita avrebbe potuto scrivere un romanzo"!
EliminaUn abbraccio Eli
Una donna fortissima.
RispondiEliminaForse oggi nessuna può essere così tosta, sai?
Non per sminuirvi, ma ai tempi si era davvero in continua difficoltà.
Eppure... forti due volte.
Grande donna, ottima celebrazione.
Moz-
Grazie Moz! Sicuramente allora essere forti aveva un valore diverso... non avevano niente, ma tutto era di un sapore più autentico... anche la carne che si mangiava solo quando si avevano i soldi per comprarla... comunque, non per vantarmi, ma nella mia Famiglia le Donne hanno sempre avuto vita longeva... o erano forti oppure gli uomini si sono lasciati morire perchè non le sopportavono più! :D
EliminaQuanti bei ricordi, la lettura, la fede in Dio ed una vivacità e forza di andare avanti la fa essere un ricordo ed un grande bel bagaglio di esperienze per voi tutti.
RispondiEliminaAnche mia bisnonna si chiamava Clementina ed era rimasta vedova con tre figlie femmine, perchè il marito quando giunto in America, era morto quasi subito. Ricordo così anche mia nonna che sgranava i rosari in latino. Un abbraccio.
Grazie Marta! Ma dai, abbiamo avuto le bis-nonne con lo stesso nome! Mia sorella si è stupita da quanti particolari mi ricordassi... nonostante fossi più piccola di lei, porto ancora un ricordo molto vivo di Lei e molti dei racconti della Nonna (sua figlia).
EliminaUn abbraccio, Eli
Che magnifico ritratto di una donna "normale" ed insieme straordinaria! E che fortuna per voi nipoti averla potuta conoscere così bene da serbarne il ricordo! Mi viene in mente un libro che ho appena finito di leggere e che credo ti piacerebbe: "Sogno di una macchina da cucire" di Bianca Pitzorno. Racconta la vita di una donna del popolo, una sartina dei tempi che furono, apparentemente così lontani ma in realtà distanti giusto due o tre generazioni.
RispondiEliminaGrazie Giulia! Interessante il titolo del libro che proponi... come al solito mi hai messo una voglia di leggerlo!!!! Mannaggia!!!!
EliminaUn abbraccio, Eli
Ma è meraviglioso che tu sia riuscita a conoscere la bisnonna!! *_*... Io non ce l'ho fatta, i miei figli invece si stanno godendo la mia di nonna, quindi anche loro potranno raccontare.
RispondiEliminaSai Eli quanto io mi commuova a sentir parlare e raccontare di storie di famiglia.
Insomma, lode alla tua bis Clementina, donna di tempra e di coraggio come forse solo le donne di una volta e, chissà, come noi donne che proveniamo da esse... ^_*
Ti bacio!!! Tanto.
Grazie Irene! Ricordo che anche tu avevi raccontato di una tua ava e la sua storia mi aveva preso un sacco! Avrei voluto solo mettere una foto di quando era giovane... ma non sono riuscita a passare per tempo nel luogo dove sono custodite... sfogliare quegli album ha un fascino che non so spiegare... spero di aver ereditato da Lei anche solo l'1% della sua forza e di tramandare il suo ricordo e i suoi racconti ai miei figli che non l'hanno mai conosciuta.
EliminaUn abbraccio, Eli
Si, Eli, ricordi bene... Era nonna mia, che adesso è la bis-nonna dei miei figli ^_^
EliminaL'1%??? Ma tu avrai di sicuro ereditato tutto il bello, la passione e la forza della tua bis *_* stanne certa! Ti abbraccio ancora :*
Che bel ricordo ...ecco questo è ciò che rende immortali ...rimanere nel cuore di chi ci ha conosciuto e amato. Brava Elisabetta.
RispondiEliminaGio
Grazie Gio! Hai proprio ragione... il ricordo è ciò che li rende immortali! Un abbraccio, Eli
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