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venerdì 11 ottobre 2019

idea riciclosa: i porta orecchini

Oltre alle mollette (vedi qui, quo, qua e ancora qui), e alla cancelleria...
Ho un'altra passione strana e sfrenata: gli orecchini.
Fin da ragazzina erano il mio accessorio preferito... dai classici cerchi a quelli a bottoncino, fino alle mie adorate "monachelle" di ogni forma, colore e foggia.
Che siano grandi, piccoli, singoli, spaiati... li ho sempre conservati un po' alla rinfusa in un portagioie che, mano a mano, è diventato stra-colmo... Con l'arrivo dei bebè li ho un pochino abbandonati per non rischiare di perdere i lobi delle orecchie ad ogni strattone di manina curiosa... ma, ultimamente, li sto di nuovo sfoderando!
Ho quindi deciso di metterli in ordine, sia per mostrare la loro bellezza, sia per aver sott'occhio tutto il raggio di scelta possibile, senza dimenticarmene nessuno.
E solo allora ho realizzato che ne ho tantissimi!!!!!
Non sono preziosi, sono pura bigiotteria o artigianato locale/straniero, alcuni provengono da lontano, souvenir di viaggi (di altri), altri li ho fatti io con le mie mani, ma ognuno ha un valore speciale e un ricordo nella mia vita.

I porta orecchini sono di due tipi:
il n. 1 (a sinistra) è per quelli con la chiusura a bottoncino (o pendenti che hanno il gancetto dietro, per intenderci);
il n. 2 (a destra) è per quelli con gancio a "monachella" (quella specie di uncino che si infila nel lobo, senza bisogno di chiusura).


Il cerchietto da ricamo è stato recuperato dal laboratorio di mia mamma, è di quelli classici in legno con la vite per stringerlo.

La tavoletta in legno invece è un regalo realizzato dalle mani di mia sorella Elena... per anni è stato un quadretto, da poco ha doppio utilizzo!

 

Il procedimento è davvero facile, in 10 minuti è fatto!!!
C'è davvero poco da spiegare!

Il tessuto di riciclo che ho usato è un pezzo di jeans blu che, nella foto non si vede, ha dei brillantini d'oro nella trama, facendo un piacevole effetto "sbarluccicoso" con la luce.


Il secondo è molto più laborioso ed è opera di Elena di www.atelierstravagio.blogspot.com. La frase romantica scritta a mano sul pannello è "Non c'è rosa senza spina... non c'è amore senza tormento...".
L'intreccio di filo di lana ben si presta ad agganciare tutte queste piccole creazioni, forse più stravaganti di quelle dell'altro pannello!!!


Quale preferite tra i due pannelli?
E qual'è l'accessorio di cui non potreste fare a meno?


2 commenti:

  1. A me piace il cerchio da ricamo, ma anche il quadro con chiodini e fili che ricordo bene di averlo fatto ancora a scuola ai tempi delle Medie.

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    1. Il cerchietto da ricamo ha anche un valore affettivo perchè mi ricorda la macchina da ricamo nel laboratorio di mia mamma... quanto tempo ci ho passato lì dentro a tagliuzzare straccetti per le mie bambole!!!!

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