Sono passati tre anni da quando, per la prima volta, varcavi la soglia della Scuola Materna con un grembiulino un po' lungo, uno zainetto e il tuo sorriso.
Il primo giorno anche per me, che non conoscevo nessuno (o quasi) in quella scuola...
Ci ha accolti, quello e molti altri giorni, "
la Giò" (così la chiamano tutti i bimbi e, di conseguenza, anche le mamme...), che ci ha accompagnati al tuo armadietto e mostrato dove appendere l'asciugamano.
Non hai mai pianto all'ingresso, sei sempre corso incontro alla tua Maestra e ai tuoi compagni con l'entusiasmo e la voglia di giocare insieme, di attaccare la tua faccina con il velcro sul cartellone e di cominciare la giornata.
Di Insegnati ne hai avute diverse: "la Maestra Moica" che all'inizio non riuscivi a chiamare
Monica... affettuosa, sempre pronta, attenta nelle piccole cose, ti ha "colto" fin da subito.
La Maestra
Roby (come il tuo papà!), dolce, disponibile e collaborativa, sempre sorridente, una seconda mamma.
La Maestra
Ale, la tua Insegnante di ginnastica, danza e inglese... creativa, dallo spiccato senso artistico, spazia con facilità in tutte le arti, dalla danza al disegno, ma ci ha anche aiutato a salire i gradini della scala un passo dopo l'altro, a saltare a piedi uniti, a fare le capriole (o una specie... ci stiamo ancora lavorando) e ad avvicinare quei mesi di tempo che fanno di te anagraficamente un grande, ma in fondo in fondo, essendo nato alla fine dell'anno, ti fanno sembrare un po' più acerbo nei movimenti.
Tutto lo Staff della Scuola, dal Presidente alla Segretaria, dalla Cuoca alla Insegnanti di Sostegno, tutte le Maestre... insieme siete una squadra affiatata, organizzata, che sa gestire e accogliere bimbi e famiglie... il vostro segreto è proprio questo, la passione con cui svolgete il vostro lavoro si vede, si sente, si percepisce. La scuola è un po' come la vostra Casa, ne avete cura, cercate sempre di migliorarla, di aggiornarla al passo con i tempi... e voi siete come una grande bella Famiglia che la abitate, che la rendete viva... perché non basta una buona struttura di base, occorre anche gente in gamba, preparata, che la sa far funzionare al meglio!
Abbandonare queste mura è difficile, sappiamo quello che lasciamo e non quello che troveremo dall'altra parte... e, comunque, grazie a voi, il nostro livello di aspettativa si è alzato di gran lunga!
Per un genitore, portare il proprio figlio in un posto sicuro, da persone che ha imparato a conoscere e di cui si fida, è tutto. O almeno lo è per me, e qui, questa sicurezza l'ho trovata.
E non solo, in questo contesto sono nate amicizie, tra bimbi ma anche intese tra genitori che organizzano, festeggiano, si ritrovano in diverse occasioni anche extrascolastiche... stringendo legami umani che vanno oltre quelli del gruppo di whatsapp.
Durante la Festa di fine anno, tante sono state le emozioni, le sensazioni... l'impegno con cui sono stati preparati i bambini ad affrontare uno spettacolo, in base alle loro capacità, il loro carattere, le loro attitudini.
E qui lancio una proposta:
immagino che preparare uno spettacolo del genere sia una fatica immane... la storia, i dialoghi, le musiche, le danze, i costumi e gli attrezzi di scena... ma soprattutto far cantare/ballare/recitare una ciurma di bambini...
Lo spazio settimanale di danza potrebbe trasformarsi in "teatro-danza", così da conoscere ancora meglio il ventaglio delle attitudini di tutti, in vista dello spettacolo che faranno poi da grandi... e per non far rabbrividire i genitori dei maschietti che alla parola "danza" sanno solo associare il "tutù", purtroppo.
Molto spesso i bambini sanno sorprenderci con qualità che non ci immaginiamo... Sono convinta che, affidare a loro un ruolo completamente diverso dal quale ci si aspetta, sarà l'occasione di provare una cosa nuova, una sfida, magari con la scoperta di una qualità che non sapevano di avere, di acquisire maggior sicurezza (chi ne ha bisogno, altri potrebbero già intrattenere una platea senza problemi... :D), di crescere.
Certo, senza forzare troppo... sono bambini e tali è giusto che rimangano, lo scopo finale deve essere quello di fare una cosa piacevole, non deve essere un obbligo o una tortura, né per il bambino, né per l'insegnante, né per lo spettatore. Ma, visto il successo annuale di ogni spettacolo, sono sicura che sarebbe un'iniziativa interessante.
Detto questo, ci godiamo l'ultima manciata di giorni in vostra compagnia, sicuri che, nonostante il caldo, passeranno in un soffio... ma non è un addio, il nostro è un arrivederci perché, tra qualche anno, ritorneremo... questa volta con il piccolo, e so già che un pacchetto di fazzoletti non basterà... mi commuovo con niente, cosa ci posso fare?
Non ci resta che conservare la foto dell'armadietto come un dolce ricordo e prepararci a settembre per una nuova avventura, sperando di vedere il mio Tatino venirmi incontro come sempre, con lo stesso entusiasmo, con le braccia aperte, pronto per un abbraccio! Quello per me sarà il segno che, nella sua futura Maestra, avrà trovato la stessa passione che alimenta giorno dopo giorno il vostro splendido, impegnativo e duro lavoro di insegnare, oltre che alle materie, a crescere e a vivere la vita.
In bocca al lupo, scolaretto mio!