mercoledì 25 dicembre 2019
domenica 22 dicembre 2019
barriere mentali
Mi capita spesso di osservare la gente, le persone, le mamme...
Penso sempre che i sociologi e chi fa delle ricerche dovrebbe venire ad osservare il crocchio di gente fuori da scuola per capire davvero la realtà che ci circonda, non analizzare dati.
Vivo in un piccolo paese per cui tutti conoscono più o meno tutti e, a volte sembrerò anche un orso che non parla con nessuno, ma guardare, ascoltare e osservare come una persona si pone, come una persona si veste, che parole usa, come rivolge agli altri lo sguardo... mi fa riflettere e capire tante cose...
Come tre anni fa, purtroppo, si tende a raggruppare per etnia la folla, e dentro ogni gruppetto si parla una lingua diversa... solo qualche eccezione, soprattutto tra quelli che abitano da più tempo qui, stanno iniziando a sdoganare questi gruppetti, allargando la cerchia... speriamo possano essere di più...
C'è quel Nonno che arriva a piedi, con la giacca o il cappotto di un taglio antico che non ne trovi più, strisciando il piede sinistro e, ad ogni passo, alzando la spalla sinistra come per compiere un saltino. Arriva dal fondo alla strada e sembra aver camminato a lungo, è visibilmente stanco, tanto da sostenersi vigorosamente alla ringhiera, per tirare un po' il fiato.
Ha una gestualità nel togliersi il cappello quando entra come un teatrante gentiluomo su un palcoscenico. E' straniero, non parla italiano, ma se lo saluti gli si apre un sorriso e china la testa in segno di buongiorno.
C'è una Mamma che, soprattutto quando faceva meno freddo, osservavo per il gusto nel vestire. Non ha capi particolarmente colorati, veste abiti occidentali, non quelli tradizionali delle coetanee, ma hanno dei dettagli di strass, di cuciture, dei tagli che le stanno davvero bene (e che piacciono anche a me, nonostante abbiamo una corporatura differente). Sa portare bene persino la montatura degli occhiali...
Tiene banco nel suo gruppo, si vede che è una energica, una "caciarona" diremmo noi!
Quando dice la sua si aggiusta la giacchetta, come per puntualizzare, ma si vede dal volto che è anche una donna dolce. Quando l'ho salutata una mattina si è visibilemente stupita, non se lo aspettava...
Io non conosco la sua lingua ma, ascoltando quelle donne parlare (tra l'altro hanno una lingua con suoni molto musicali), mi sembra di capire il senso generale del loro discorso, forse perchè qualche volta alternano parole in italiano, forse perchè le mamme hanno tutte un po' le stesse preoccupazioni...
C'è un Papà da solo, le basette canute gli escono dal cappello a basco in feltro grigio, è straniero ma parla bene in italiano, anche con i suoi figli, non guarda il cellulare per ammazzare l'attesa, non parla di calcio con il gruppetto dei papà che si conoscono, si appoggia alla fine della ringhiera in una posa statica e osserva, anche lui, le mamme straniere posizionate davanti a lui, come se quella possa essere l'unica collocazione che possa avere in quel contesto. Ha un cappotto grigio, lungo, elegante... deve fare un lavoro d'ufficio, perchè è sempre ordinato e preciso, al contrario di me, che sembro una scappata da casa...
C'è una Nonna che arriva a piedi con il suo abito tradizionale che, con questo freddo, sembrerebbe troppo leggero, ma che ricopre con un mega sciarpone per riscaldarsi. Si siede sulla panchina, alle elementari, e si rannichia con le ginocchia con un'elasticità da ventenne. Ma anche la sua camminata è a tratti sbilenca, forse anche a causa dell'abito lungo. Non parla italiano, non parla con nessuno... se non con il nipote che attende fuori da scuola. Le siedono al fianco altre Nonne, italiane e straniere, ma pare sia invisibile... E a me verrebbe una voglia di attaccar bottone con Lei che voi non potete immaginare...
Fuori da scuola, nella fila all'ospedale, in un supermercato... troveremo sempre chi è straniero, chi è nuovo, chi non sa parlare la nostra lingua...
Ma, a priori, non dobbiamo porre delle barriere mentali, non dobbiamo erigere dei muri. Io sono curiosa di sapere dove quella Mamma ha comprato quella bella maglietta, dove lavora quel Papà, da dove provengono la Nonna e quanto ha camminato quel Nonno.
Non c'è un "tra noi" e un "tra loro"... perchè andiamo tutti nella stessa scuola, nello stesso asilo, a fare le stesse cose e con gli stessi fini...
Tutti gli stranieri all'estero tendono a fare gruppo fra loro, ma potrei entrarci anche io nella tuo gruppo e tu nel mio ed allargarlo...
Non è vero che se non si conosce la lingua non conosci le persone...
Ci sono linguaggi che vanno oltre parole.
Questo video, per esempio, non so in che lingua sia...
avrebbe potuto essere girato in tutti i paesi e le lingue del mondo,
si sarebbe comunque capito benissimo.
Secondo me alla fine dice: "Scusatemi, era l'unico modo per rivedervi..."
E secondo voi?
Penso sempre che i sociologi e chi fa delle ricerche dovrebbe venire ad osservare il crocchio di gente fuori da scuola per capire davvero la realtà che ci circonda, non analizzare dati.
Vivo in un piccolo paese per cui tutti conoscono più o meno tutti e, a volte sembrerò anche un orso che non parla con nessuno, ma guardare, ascoltare e osservare come una persona si pone, come una persona si veste, che parole usa, come rivolge agli altri lo sguardo... mi fa riflettere e capire tante cose...
Come tre anni fa, purtroppo, si tende a raggruppare per etnia la folla, e dentro ogni gruppetto si parla una lingua diversa... solo qualche eccezione, soprattutto tra quelli che abitano da più tempo qui, stanno iniziando a sdoganare questi gruppetti, allargando la cerchia... speriamo possano essere di più...
C'è quel Nonno che arriva a piedi, con la giacca o il cappotto di un taglio antico che non ne trovi più, strisciando il piede sinistro e, ad ogni passo, alzando la spalla sinistra come per compiere un saltino. Arriva dal fondo alla strada e sembra aver camminato a lungo, è visibilmente stanco, tanto da sostenersi vigorosamente alla ringhiera, per tirare un po' il fiato.
Ha una gestualità nel togliersi il cappello quando entra come un teatrante gentiluomo su un palcoscenico. E' straniero, non parla italiano, ma se lo saluti gli si apre un sorriso e china la testa in segno di buongiorno.
C'è una Mamma che, soprattutto quando faceva meno freddo, osservavo per il gusto nel vestire. Non ha capi particolarmente colorati, veste abiti occidentali, non quelli tradizionali delle coetanee, ma hanno dei dettagli di strass, di cuciture, dei tagli che le stanno davvero bene (e che piacciono anche a me, nonostante abbiamo una corporatura differente). Sa portare bene persino la montatura degli occhiali...
Tiene banco nel suo gruppo, si vede che è una energica, una "caciarona" diremmo noi!
Quando dice la sua si aggiusta la giacchetta, come per puntualizzare, ma si vede dal volto che è anche una donna dolce. Quando l'ho salutata una mattina si è visibilemente stupita, non se lo aspettava...
Io non conosco la sua lingua ma, ascoltando quelle donne parlare (tra l'altro hanno una lingua con suoni molto musicali), mi sembra di capire il senso generale del loro discorso, forse perchè qualche volta alternano parole in italiano, forse perchè le mamme hanno tutte un po' le stesse preoccupazioni...
C'è un Papà da solo, le basette canute gli escono dal cappello a basco in feltro grigio, è straniero ma parla bene in italiano, anche con i suoi figli, non guarda il cellulare per ammazzare l'attesa, non parla di calcio con il gruppetto dei papà che si conoscono, si appoggia alla fine della ringhiera in una posa statica e osserva, anche lui, le mamme straniere posizionate davanti a lui, come se quella possa essere l'unica collocazione che possa avere in quel contesto. Ha un cappotto grigio, lungo, elegante... deve fare un lavoro d'ufficio, perchè è sempre ordinato e preciso, al contrario di me, che sembro una scappata da casa...
C'è una Nonna che arriva a piedi con il suo abito tradizionale che, con questo freddo, sembrerebbe troppo leggero, ma che ricopre con un mega sciarpone per riscaldarsi. Si siede sulla panchina, alle elementari, e si rannichia con le ginocchia con un'elasticità da ventenne. Ma anche la sua camminata è a tratti sbilenca, forse anche a causa dell'abito lungo. Non parla italiano, non parla con nessuno... se non con il nipote che attende fuori da scuola. Le siedono al fianco altre Nonne, italiane e straniere, ma pare sia invisibile... E a me verrebbe una voglia di attaccar bottone con Lei che voi non potete immaginare...
Fuori da scuola, nella fila all'ospedale, in un supermercato... troveremo sempre chi è straniero, chi è nuovo, chi non sa parlare la nostra lingua...
Ma, a priori, non dobbiamo porre delle barriere mentali, non dobbiamo erigere dei muri. Io sono curiosa di sapere dove quella Mamma ha comprato quella bella maglietta, dove lavora quel Papà, da dove provengono la Nonna e quanto ha camminato quel Nonno.
Non c'è un "tra noi" e un "tra loro"... perchè andiamo tutti nella stessa scuola, nello stesso asilo, a fare le stesse cose e con gli stessi fini...
Tutti gli stranieri all'estero tendono a fare gruppo fra loro, ma potrei entrarci anche io nella tuo gruppo e tu nel mio ed allargarlo...
Non è vero che se non si conosce la lingua non conosci le persone...
Ci sono linguaggi che vanno oltre parole.
Questo video, per esempio, non so in che lingua sia...
avrebbe potuto essere girato in tutti i paesi e le lingue del mondo,
si sarebbe comunque capito benissimo.
Secondo me alla fine dice: "Scusatemi, era l'unico modo per rivedervi..."
E secondo voi?
Buon Natale
giovedì 19 dicembre 2019
Natale in Rosa 6
#nataleinrosa
Siamo arrivati all'ultimo appuntamento con le Donne & Mamme che hanno aderito all'iniziativa #nataleinrosa.
Con le realtà che vi ho proposto, oltre ad una serie di idee regalo, spero di aver creato una rete di condivisione "in rosa" che sia da esempio alla valorizzazione dei diritti femminili, molto spesso ancora calpestati in ogni parte del mondo... chi per culture millenarie, chi sul lavoro, chi all’interno del nucleo familiare.
Le Donne di #nataleinrosa sono diverse tra loro ma hanno in comune la voglia di mettersi in gioco sempre, di creare, di fare innovazione, di condividere, di inventarsi.
Anche Lei è già stata ospite tra le mie pagine, vi ri-presento:
Sono passati diversi anni da quando ho scoperto Monica, in arte "Mosca Bianca", e da allora non ha mai smesso di stupirmi con l'orginalità e la precisione dei suoi prodotti.
Architetto, Mamma di due bambini, maschio e femmina, due piccoli aiutanti del suo laboratorio creativo dove nascono set asilo, nascita, zainetti e tanto altro... tutto studiato, cucito e personalizzato per ogni piccolo Cliente!
Dalla fase creativa a quella di realizzazione! |
Il tema unicorno non è adorabile? :) |
E' l'esempio di come la maternità non l'abbia fermata, anzi.
E' bello trovare foto sui suoi social mentre cuce con la sua bimba al fianco, mentre scelgono i tessuti oppure si traformano in piccoli modelli per le sue creazioni!
Mi ricorda un po' quando ero bambina... delle ore trascorse vicino alla macchina da cucire di mia Mamma e... mentre lei instancabilente lavorava, io giocavo con i "ciappini" di stoffa, scarto della lavorazione.
Per conoscere meglio i suoi prodotti potete contattarla su:
E per tutte le lettrici del mio blog...
indicando al momento dell'acquisto la parolina magica SCONTOinROSA, sarà applicato uno SCONTO DEL 10% sull'ordine, valido per gli acquisti di tutto il mese di GENNAIO 2020, per cominciare bene l'anno e in vista nuovi inizi e inserimenti all'asilo!
indicando al momento dell'acquisto la parolina magica SCONTOinROSA, sarà applicato uno SCONTO DEL 10% sull'ordine, valido per gli acquisti di tutto il mese di GENNAIO 2020, per cominciare bene l'anno e in vista nuovi inizi e inserimenti all'asilo!
P.S. Questo post non è sponsorizzato, quando trovo un prodotto che merita ne parlo volentieri!
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martedì 17 dicembre 2019
Natale in Rosa 5
#nataleinrosa
Prosegue l'appuntamento con Donne & Mamme che hanno aderito all'iniziativa #nataleinrosa.
Fino alla settimana che precede il Natale, vi farò conoscere alcune realtà gestite da Donne & Mamme proponendo, oltre ad una serie di idee regalo, una rete di condivisione "in rosa" che sia da esempio alla valorizzazione dei diritti femminili, molto spesso ancora calpestati in ogni parte del mondo... chi per culture millenarie, chi sul lavoro, chi all’interno del nucleo familiare.
Le Donne che farò conoscere per #nataleinrosa sono diverse tra loro ma hanno in comune la voglia di mettersi in gioco sempre, di creare, di fare innovazione, di condividere, di inventarsi.
Non è la prima volta che parlo di lei sul blog, si tratta di:
Una storia che dovrebbero leggere un po' tutti, non solo le Donne, perchè, come solo Maddalena riesce a fare, è una lettura che ci catapulta un una realtà dura, molto spesso non raccontata nè condivisa, sottaciuta nell'intimo profondo, in cui ci si riesce a specchiare, ritrovando un pezzetto di sè.
Maddalena ha raccolto tutte le sue emozioni, giorno per giorno, pagina per pagina, non solo per Lei stessa, ma per diffondere come ogni esperienza può essere un valore che si aggiunge, sempre e comunque, perchè è vita.
Riprongo un passo che io stessa mi rileggo ogni tanto:
«C’è solo un modo per essere felici: essere tristi.
Lo so che sembra assurdo,
ma se non ascolto questa tristezza lei poi m’inseguirà.
Bisogna lasciarla venire, e poi tornerà la voglia di tutto;
e tutte le cose belle».
Tratto da "0 virgola 6" di Maddalena Capra
Se volete conoscerla un po' di più seguitela su:
- BLOG "Pensieri Rotondi"
- Facebook "Pensieri Rotondi"
e su Amazon "O virgola 6" lo trovate QUI, nella versione digitale o cartacea.
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giovedì 12 dicembre 2019
Natale in Rosa 4
#nataleinrosa
Continua la serie di Donne & Mamme che hanno aderito all'iniziativa #nataleinrosa.
Evidenzierò, fino a Natale, sei attività (questa è la quarta) gestite da Donne & Mamme proponendo, oltre ad una serie di idee regalo, una rete di condivisione "in rosa" che sia da esempio alla valorizzazione dei diritti femminili, molto spesso ancora calpestati in ogni parte del mondo... chi per culture millenarie, chi sul lavoro, chi all’interno del nucleo familiare.
Le Donne che farò conoscere per #nataleinrosa sono diverse tra loro ma hanno in comune la voglia di mettersi in gioco sempre, di creare, di fare innovazione, di condividere, di inventarsi.
La Protagonista di oggi si presenta con un suo video, in cui lei stessa si racconta e, soprattutto, ci fa capire come siamo simili tra Donne, come "lavoro" e "Mamma" possano coincidere, in un Tetris roccambolesto, ma possibile... ecco:
Gloria di "ECO AND ECO"
Gloria Rossi, di "Eco and Eco", è mamma di tre bimbe, con un marito, quattro gatti, un cane, una casa in campagna, un orto e ha fatto una scelta nella sua vita: quella di vivere secondo un canone che rispetti la Natura, anche quest'ultima "femmina" poco rispettata.
La sua iniziativa #30ecodays mi ha subito incuriosita, tanto da decidere di testarla io stessa al posto del tradizionale calendario dell'Avvento.
Mi sono detta: quale azione migliore, per la mia famiglia e per me stessa, ma anche per gli altri e per il futuro di coloro che verranno dopo di me...?
Non sono una Eco-Mamma per eccellenza, so di avere dei punti deboli difficili da estirpare, ma penso di avere un margine di miglioramento, oltre che qualche azione - di fatto - già in modalità "eco" da tempo.
Ogni giorno, infatti, ricevo una mail firmata con il sorriso di Gloria, con all'interno un tema, delle riflessioni e informazioni che cerco di mettere in pratica... con i tempi di una Mamma che lavora, ma mi impegnerò a spuntarli tutti fino alla fine!
Anche solo uno di questi gesti messo in atto, sommati a quelli di altri, diventa un passo in più! Il mare non è fatto da tante piccole gocce?
Il primo messaggio a tema "acqua & plastica", in particolare, non nego che mi abbia messo un po' in crisi... ho cercato di documentarmi, di approfondire, e mi si è aperto un mondo.
Dopo aver provato direttamente cosa significhi non avere l'acqua sempre a disposizione, da allora ho un grande rispetto per i ribinetti... guai a chi ne spreca una goccia in casa e fuori!!! Mi è capitato (più volte) di chiudere anche la fontanella del parchetto lasciata sgorgare a flotte per nessuno...
Ma, togliere per sempre l'abitudine e l'effimera sicurezza di berla in bottiglia, è un passo che devo fare gradualmente... più per diffidenza mia, che altro.
Infatti, ricercare da quale pozzo proviene l'acqua domestica e la sua composizione... credetemi, non è così tracciabile e scontato.
Sono ancora in fase di studio...
Inoltre ho girato 4 negozi per trovare una borraccia adeguata ai miei bambini... si, perchè, pensando di fare bene, ho riutilizzato più volte la stessa bottiglietta in plastica, non sapendo che, per esempio, a lungo termine, la plastica potrebbe rilasciare delle sostanze tossiche o che, perdendo delle sue proprietà, diventa un bersaglio facile per germi e batteri... e io che pensavo così di evitare altra plastica... ho potenzialmente avvelenato i miei figli, oltre a metterli in un ricettacolo di germi. O___O
Ma il peggio è stato verificare che in commercio o mancano indicazioni precise o ci sono prodotti realizzati con materiali non idonei... dal PVC alla plastica di tipo 2, non riutilizzabile all'infinito ma venduta ugualmente con quel fine.
Sicuramente, grazie a Gloria, ho una nuova consapevolezza della plastica e cercherò di abbassare il margine del suo consumo.
Anzi... perchè non cominciare facendo trovare a grandi e piccini una Eco-borraccia nuova di zecca sotto l'albero, spiegando loro il vero valore di questo dono?
foto eco and eco |
Per conoscere i prodotti e i consigli di "Eco and Eco":
SHOP | https://www.ecoandeco.it/
FACEBOOK | https://www.facebook.com/ecoandeco/
E se vuoi unirti a me e a Gloria al progetto #30ecodays leggi qui come funziona:
30ECODAYS | http://30ecodays.com/
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martedì 10 dicembre 2019
Natale in Rosa 3
#nataleinrosa
Siamo arrivati al terzo appuntamento!!!!
Per chi devesse sentire parlare solo ora di #nataleinrosa riassumo in breve di cosa si tratta: evidenzierò fino a Natale sei attività gestite da Donne & Mamme proponendo, oltre ad una serie di idee regalo, una rete di condivisione "in rosa" che sia da esempio alla valorizzazione dei diritti femminili, molto spesso ancora calpestati in ogni parte del mondo... chi per culture millenarie, chi sul lavoro, chi all’interno del nucleo familiare.
Le Donne che farò conoscere per #nataleinrosa sono diverse tra loro ma hanno in comune la voglia di mettersi in gioco sempre, di creare, di fare innovazione, di condividere, di inventarsi.
Oggi vi parlo di una scoperta recente...
NORAMUNA
Giada Cappuzzo, in arte NoraMuna, è una giovane artigiana creativa.
Intraprende la sua attività circa 5 anni fa e nell'ultimo periodo si specializzata in gioielli ed accessori dedicati e ispirati alla natura, leggeri e romantici.
La farfalla, da sempre simbolo di rinascita, è la protagonista dei suoi preziosi manufatti realizzati interamente a mano e di una originalità unica nel suo genere.
Pettini, braccialetti, collane e... orecchini!!! Sognati, poi sperimentati ed infine realizzati con cura e amore, seguendo il suo estro o le richieste di chi li commissiona (...Inutile dire che l'ho conosciuta proprio perchè sono una sua cliente... :D), personalizza al 100% il gioiello con per ogni occasione.
Gli orecchini, in modo particolare, sono piccole opere d'arte curate nel dettaglio, veritiere, leggerissime da portare, colorate e composte con uno stile davvero orginale.
Per conoscerla meglio, sbirciate qui:
pagina facebook NoraMuna
e chiedere senza impegno informazioni.
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giovedì 5 dicembre 2019
Natale in Rosa 2
#nataleinrosa
cos'è?
Nelle settimane che precedono il Natale, come ho già introdotto qui, evidenzierò sul blog alcune attività gestite da Donne & Mamme proponendo, oltre ad una serie di idee regalo, una rete di condivisione "in rosa" che sia da esempio alla valorizzazione dei diritti femminili, molto spesso ancora calpestati in ogni parte del mondo... chi per culture millenarie, chi sul lavoro, chi all’interno del nucleo familiare.
Le Donne che farò conoscere per #nataleinrosa sono diverse tra loro ma hanno in comune la voglia di mettersi in gioco sempre, di creare, di fare innovazione, di condividere, di inventarsi.
Oggi vi presento...
BURABACIO
Sabrina Ferrero, in arte Burabacio, è un'illustratrice e una Mamma di due splendide gemelline bionde. Burabacio cosa significa? E' così che la sua Nonna definiva in dialetto piemontese i suoi "scarabocchi"... Sabrina, infatti, disegna da sempre.
La sua occupazione parte in uno studio di comunicazione ma, un giorno, ascolta il suo cuore e si dedica pienamente al disegno: illustrazioni, activity book, libri per bambini, vignette e laboratori di colore e meraviglia.
La Bura Bottega e il suo blog, nell'ultimo anno, si prendono l'impegno di diffondere un tema dimenticato al giorno d'oggi: la gentilezza.
Fonda una casa editrice, a Lei si unisce il suo compagno Giorgio e... tante cose belle, come questo quaderno!
Un Diario di 60 pagine illustrate a colori, per mettere nero su bianco le proprie aspirazioni, i sogni e... prendere coscenza anche delle semplici "cose belle" delle quali siamo circondati quitidianamente senza, a volte, rendercene conto!
E poi stampe, shopper, T-shirt, tazze...
Per conoscerla meglio, si fa prima a fare un giretto qui:
Burabacio pagina Facebook
La sua occupazione parte in uno studio di comunicazione ma, un giorno, ascolta il suo cuore e si dedica pienamente al disegno: illustrazioni, activity book, libri per bambini, vignette e laboratori di colore e meraviglia.
La Bura Bottega e il suo blog, nell'ultimo anno, si prendono l'impegno di diffondere un tema dimenticato al giorno d'oggi: la gentilezza.
Fonda una casa editrice, a Lei si unisce il suo compagno Giorgio e... tante cose belle, come questo quaderno!
Un Diario di 60 pagine illustrate a colori, per mettere nero su bianco le proprie aspirazioni, i sogni e... prendere coscenza anche delle semplici "cose belle" delle quali siamo circondati quitidianamente senza, a volte, rendercene conto!
E poi stampe, shopper, T-shirt, tazze...
Per conoscerla meglio, si fa prima a fare un giretto qui:
Burabacio pagina Facebook
Bura Bottega su Etsy
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martedì 3 dicembre 2019
Natale in Rosa
#nataleinrosa
cos'è?
Nelle prossime settimane evidenzierò e sosterrò sul mio blog alcune attività gestite da Donne e da Mamme che operano nel territorio (chi più vicino, chi più lontano), proponendo una serie di idee regalo (per altre donne, ma non solo...) in vista del Natale.
Credo fortemente che collaborare e creare una rete tra Donne sia un ottimo esempio per dare valore ai diritti femminili, molto spesso ancora calpestati in ogni parte del mondo... chi per culture millenarie, chi sul lavoro, chi all’interno del nucleo familiare.
#nataleinrosa vuole essere anche un modo per ispirare le Donne che vorrebbero intraprendere un'attività ma hanno timore di non farcela, di non riuscire a gestire casa-famiglia-figli-lavoro e le proprie passioni... è difficile, nessuno lo nega, ma si può! E loro ne sono la prova vivente!
Le Donne che presenterò sono diverse tra loro ma hanno in comune la voglia di mettersi in gioco sempre, di creare, di fare innovazione, di condividere, di inventarsi.
Ma bando alle ciance...
Si parte subito con la prima, anzi, le prime... perchè sono in due!!!!!
"LE INFELTRATE"
Di mestiere fanno tutt'altro, ma la loro passione creativa le ha spinte, da qualche anno a questa parte, ad unire i loro punti di forza nel duo "Le Infeltrate".
Come Hobbiste trasformano e personalizzano, non solo con il feltro, oggetti a tema: matite, calamite, cornici, portachiavi, dischi-orario, ornamenti di Natale dalla mini-slitta alle decorazioni per l'albero... e per le bimbe... cerchietti e mollette con principesse e personaggi dei cartoni!
Ideali per pensierini in vista del Natale o per decorare la propria casa con un oggetto artigianale fatto con amore!
Se volete conoscerle, potete trovarle:
7-8 dicembre "Mercatini in Corte" a Galliate (NO), presso il Castello Sforzesco.
15 dicembre "Mercatini di Natale" ad Arona.
Oppure contattatele sulla loro pagina facebook.
P.S. Questo post non è sponsorizzato, quando trovo un prodotto che merita ne parlo volentieri!
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lunedì 2 dicembre 2019
non solo wedding: minecraft party!
Quest'anno il mio ometto ha scelto come tema per la sua festicciola a casa il famoso videogioco "Minecraft".
E' infatti un appassionato ed io, per accontentarlo, ho progettato un sacco di piccoli particolari a tema per farlo contento... divertendomi a mia volta!
Inutile dire che ho trovato molta ispirazione da Pinterest, ecco una piccola raccolta di idee!
E' infatti un appassionato ed io, per accontentarlo, ho progettato un sacco di piccoli particolari a tema per farlo contento... divertendomi a mia volta!
Inutile dire che ho trovato molta ispirazione da Pinterest, ecco una piccola raccolta di idee!
party idee
(partendo dall'alto)
1. Allestimento del tavolo con parete a "Creeper" grazie a piattini di plastica quadrati
2. Qualche nastro viola e nero per l'ingresso ed ecco creato il portale del Nether
3. Palloncini tricolore si trasformano in TNT, Creeper e Gasp
4. Per divertire gli ospiti una spada sagomata è quel che ci vuole!
Basta riciclare un vecchio cartone e il gioco è fatto!
5. La torta non poteva che essere quadrata, come quella del videogioco!
6. Ottima idea regalo fai-da-te per appassionati: le t-shirt a tema!
7. Oltre al dolce anche un po' di salato... una pizza Creeper!
8. Un piccolo regalino per gli ospiti, un portachiavi con perline da stirare
che raffigura "Steve" con l'armatura di diamante
- quello in foto l'ho realizzato io! -
E per l'invito?
In carta per gli inviti tradizionali da dare a mano agli amici,
digitali da inviare con whatsapp,
personalizzati a tema, con tutte le info utili e senza spreco di carta!
Contattami per un preventivo gratuito!
Posso rendere unico il tuo invito con
il cartone animato, il personaggio e soggetto che il tuo/a bimbo/a desidera!!!!!
sabato 30 novembre 2019
Auguri Tatino
E' da un po' che non ti chiamo così... Tatino, forse perchè di "ino" ti è rimasto poco.
Diventi grande e di colpo hai 8 anni.
Otto anni di piccole conquiste che per noi sembrano scontate, dovute... ma per te sono grandi, sono più o meno grandi grandini di una lunga scala da percorrere, come il percorso di crescita che stai facendo.
Hai imparato a chiedere, ad aiutare, a sopportare, a lavorare duro per raggiungere un obiettivo, a divertirti, a vestirti (seppur ancora in qualche modo...), a tentare/provare anche solo per curiosità, ad essere - a tratti - più consapevole, ad apparecchiare/sparecchiare, a fare delle cose DA SOLO... che non siano solo dei giochi, ma anche cose che ti servano per imparare ad essere autonomo... come scendere dall'auto e correre in palestra per sederti sugli spalti, aspettando il momento di cambiarti (da solo) e fare allenamento.
Alcune partono di tua iniziativa, altre hanno bisogno di una luuuunga preparazione... ma, piano piano, con i nostri tempi, quando ti senti pronto tu e pure un pochino io, ce le portiamo a casa tutte!
Si, perchè anche io cresco insieme a te... sapessi quante cose ho imparato insieme a te, quante cose ho scoperto che nemmeno mi immaginavo, quanta forza mi dai ogni giorno! Pensa che, in questi giorni che è il tuo compleanno, il regalo lo fai tu a me: vederti stare bene ed essere sereno, è il dono più grande che una mamma possa ricevere!
Da un po' di tempo hai preso l'abitudine, appena uscito da scuola, di abbandonarmi in tempo zero la cartella in mano e fare una corsa "liberatoria" con i tuoi compagni, giocando al vetusto "ce l'hai" (che pare non cada mai di moda).
Ecco, quella voglia di andare, di correre, di aggregarti, di vita non la perdere mai!
Un giorno imparerai anche a portarti il tuo zaino, senza appiopparlo a me, a riempirlo di esperienze, di profumi, di fatiche, di episodi, di sentimenti e, con quello in spalla, ti sembrerà di scalare una montagna... ma presto ti renderai conto di essere vivo, con meno leggerezza e ingenuità di un bambino, ma con la testa di un ragazzino.
Auguri ometto mio.
La tua mamma.
Diventi grande e di colpo hai 8 anni.
Otto anni di piccole conquiste che per noi sembrano scontate, dovute... ma per te sono grandi, sono più o meno grandi grandini di una lunga scala da percorrere, come il percorso di crescita che stai facendo.
Hai imparato a chiedere, ad aiutare, a sopportare, a lavorare duro per raggiungere un obiettivo, a divertirti, a vestirti (seppur ancora in qualche modo...), a tentare/provare anche solo per curiosità, ad essere - a tratti - più consapevole, ad apparecchiare/sparecchiare, a fare delle cose DA SOLO... che non siano solo dei giochi, ma anche cose che ti servano per imparare ad essere autonomo... come scendere dall'auto e correre in palestra per sederti sugli spalti, aspettando il momento di cambiarti (da solo) e fare allenamento.
Alcune partono di tua iniziativa, altre hanno bisogno di una luuuunga preparazione... ma, piano piano, con i nostri tempi, quando ti senti pronto tu e pure un pochino io, ce le portiamo a casa tutte!
Si, perchè anche io cresco insieme a te... sapessi quante cose ho imparato insieme a te, quante cose ho scoperto che nemmeno mi immaginavo, quanta forza mi dai ogni giorno! Pensa che, in questi giorni che è il tuo compleanno, il regalo lo fai tu a me: vederti stare bene ed essere sereno, è il dono più grande che una mamma possa ricevere!
Da un po' di tempo hai preso l'abitudine, appena uscito da scuola, di abbandonarmi in tempo zero la cartella in mano e fare una corsa "liberatoria" con i tuoi compagni, giocando al vetusto "ce l'hai" (che pare non cada mai di moda).
Ecco, quella voglia di andare, di correre, di aggregarti, di vita non la perdere mai!
Un giorno imparerai anche a portarti il tuo zaino, senza appiopparlo a me, a riempirlo di esperienze, di profumi, di fatiche, di episodi, di sentimenti e, con quello in spalla, ti sembrerà di scalare una montagna... ma presto ti renderai conto di essere vivo, con meno leggerezza e ingenuità di un bambino, ma con la testa di un ragazzino.
Auguri ometto mio.
La tua mamma.
venerdì 8 novembre 2019
Idea riciclosa e perline: il segnalibro ricicloso
Il primo progetto con le perline (di cui ho parlato qui e qui) è abbinato ad un elemento ricicloso: uno stecchino di legno del ghiacciolo!
E, insieme, a cosa daranno vita? Ad un Segnalibro Ricicloso!!!
Basta scegliere un soggetto di piccole dimensioni da riportare su un'estremità dello stesso ed il gioco è fatto!
E, insieme, a cosa daranno vita? Ad un Segnalibro Ricicloso!!!
Basta scegliere un soggetto di piccole dimensioni da riportare su un'estremità dello stesso ed il gioco è fatto!
Io ho scelto due tipi di finte caramelle perchè l'idea è di regalarli in occasione di un compleanno per bambini, allegando magari un sacchetto di caramelle, del cioccolato o dei biscotti...
Sullo stecco è possibile personalizzare con nome del festeggiato, anni, data... oppure una semplice scritta "segnalibro", a scanso di equivoci. :D
Che ne dite? Gradiranno i piccoli lettori?
martedì 5 novembre 2019
perline: 10 consigli
Questo fine settimana lungo e piovoso ha fatto sì che io potessi sperimentare un po' di progetti che avevo in mente con le mie adorate perline... tanto che Marito ha iniziato a preoccuparsi della presenza costante del ferro da stiro acceso h24 :D
Sbagliando (e provando) si impara...
Ecco, allora, i miei 10 CONSIGLI per assemblare al meglio ogni progetto.
La tecnica delle perline è facile e veloce ma, anche in una cosa semplice di base, è possibile incappare in alcuni errori.
1) Per sistemare le perline sul telaio, secondo me, è più comodo partire da un lato e procedere per il quello opposto. Da sinistra verso destra o dall'alto verso il basso, in modo da non "passare" troppo le mani sul lavoro già svolto, evitando di spostare per sbaglio le perline già posizionate sul telaio.
2) Sempre per la stessa "legge" di cui sopra, se ci sono più colori nel progetto, fatevi passare la voglia di appoggiare le perline in base alla tonalità (es. prima tutto il bianco, poi il nero... ecc.). Incastrare perline nei buchi vuoti non è comodo (a me va insieme la vista, rischiando anche di sbagliare a contare, ma questo è un problema mio...) e comunque rallenta l'operazione in generale. Riga per riga è molto meglio!
3) Sarebbe bene dividere per colore le perline, così da valutare quante perline ci sono per tipo e capire se bastano per il progetto. Tutte mischiate sembrano sempre tante ma mi è capitato di non riuscire a terminare un lavoro perchè ne mancavano davvero poche... così ho dovuto modificare leggermente lo schema.
4) Una volta terminato il posizionamento, maneggiare con cura il telaio e posizionare delicatamente la carta da forno sopra... è un attimo che le perline dei bordi (non so ancora per quale legge fisica) aderiscano alla carta e si smonti il disegno.
5) Il ferro da stiro deve essere ben caldo, altrimenti si deve ripassare più volte, rischiando di sciogliere ad altezze diverse le perline, oppure l'intero progetto rischia di "imbarcarsi".
6) Il ferro da stiro scalda in punta e al centro a temperature diverse, se il progetto è grande, oppure ci sono vari soggetti sul telaio, assicurarsi di passare in modo uniforme il ferro.
7) Mentre stirate il progetto state attententi a non fare troppa pressione e a coprire bene con la carta tutto il telaio. Basta un attimo per fondere i dentini e non poter usufruirne più... già fatto! :D
8) Dopo aver stirato il progetto, lasciare raffreddare... il ferro scotta, la carta e le perline fuse anche. Inoltre la carta tende ad incollarsi alle perline per cui, se non sono ben fuse insieme si rischia di alzare il foglio e smontare il progetto, se è ancora caldo il foglio ci si scotta ed è difficile la staccare.
Invece, una volta raffreddato, è più facile da separare e non lascia alcuna traccia sul progetto.
9) Non tutti i telai sono uguali: prima di iniziare un progetto controllare di avere la forma di telaio adatta. Quella circolare e quella a forma di stella, per esempio, permettono di comporre schemi completamente diversi. Il telaio quadrato può essere usato anche come "rombo", sviluppando in diagonale 4 elementi speculari.
Inoltre, per i progetti particolarmente grandi, controllare di avere spazio sufficiente sul telaio!
10) Io che ho le dita abbastanza piccole e le unghie leggermente corte uso direttamente le mani per posizionare le perline sul telaio. Una volta posizionato tutto lo schema, se proprio devo modificarlo (sostituire un colore, rimpicciolire leggermente il disegno), mi aiuto con una pinzetta, così da non smontare tutto il lavoro svolto e riuscire ad "agire" tra perlina e perlina.
Comunque, per la cronaca, ho assemblato 25 segnalibri, 6 portachiavi, un portachiavi grande con due pezzi, un paio di orecchini e due decorazioni per l'albero di Natale... prossimamente qui sul blog!!!!
Sbagliando (e provando) si impara...
Ecco, allora, i miei 10 CONSIGLI per assemblare al meglio ogni progetto.
La tecnica delle perline è facile e veloce ma, anche in una cosa semplice di base, è possibile incappare in alcuni errori.
1) Per sistemare le perline sul telaio, secondo me, è più comodo partire da un lato e procedere per il quello opposto. Da sinistra verso destra o dall'alto verso il basso, in modo da non "passare" troppo le mani sul lavoro già svolto, evitando di spostare per sbaglio le perline già posizionate sul telaio.
2) Sempre per la stessa "legge" di cui sopra, se ci sono più colori nel progetto, fatevi passare la voglia di appoggiare le perline in base alla tonalità (es. prima tutto il bianco, poi il nero... ecc.). Incastrare perline nei buchi vuoti non è comodo (a me va insieme la vista, rischiando anche di sbagliare a contare, ma questo è un problema mio...) e comunque rallenta l'operazione in generale. Riga per riga è molto meglio!
3) Sarebbe bene dividere per colore le perline, così da valutare quante perline ci sono per tipo e capire se bastano per il progetto. Tutte mischiate sembrano sempre tante ma mi è capitato di non riuscire a terminare un lavoro perchè ne mancavano davvero poche... così ho dovuto modificare leggermente lo schema.
4) Una volta terminato il posizionamento, maneggiare con cura il telaio e posizionare delicatamente la carta da forno sopra... è un attimo che le perline dei bordi (non so ancora per quale legge fisica) aderiscano alla carta e si smonti il disegno.
5) Il ferro da stiro deve essere ben caldo, altrimenti si deve ripassare più volte, rischiando di sciogliere ad altezze diverse le perline, oppure l'intero progetto rischia di "imbarcarsi".
6) Il ferro da stiro scalda in punta e al centro a temperature diverse, se il progetto è grande, oppure ci sono vari soggetti sul telaio, assicurarsi di passare in modo uniforme il ferro.
7) Mentre stirate il progetto state attententi a non fare troppa pressione e a coprire bene con la carta tutto il telaio. Basta un attimo per fondere i dentini e non poter usufruirne più... già fatto! :D
8) Dopo aver stirato il progetto, lasciare raffreddare... il ferro scotta, la carta e le perline fuse anche. Inoltre la carta tende ad incollarsi alle perline per cui, se non sono ben fuse insieme si rischia di alzare il foglio e smontare il progetto, se è ancora caldo il foglio ci si scotta ed è difficile la staccare.
Invece, una volta raffreddato, è più facile da separare e non lascia alcuna traccia sul progetto.
9) Non tutti i telai sono uguali: prima di iniziare un progetto controllare di avere la forma di telaio adatta. Quella circolare e quella a forma di stella, per esempio, permettono di comporre schemi completamente diversi. Il telaio quadrato può essere usato anche come "rombo", sviluppando in diagonale 4 elementi speculari.
Inoltre, per i progetti particolarmente grandi, controllare di avere spazio sufficiente sul telaio!
10) Io che ho le dita abbastanza piccole e le unghie leggermente corte uso direttamente le mani per posizionare le perline sul telaio. Una volta posizionato tutto lo schema, se proprio devo modificarlo (sostituire un colore, rimpicciolire leggermente il disegno), mi aiuto con una pinzetta, così da non smontare tutto il lavoro svolto e riuscire ad "agire" tra perlina e perlina.
Comunque, per la cronaca, ho assemblato 25 segnalibri, 6 portachiavi, un portachiavi grande con due pezzi, un paio di orecchini e due decorazioni per l'albero di Natale... prossimamente qui sul blog!!!!
lunedì 21 ottobre 2019
la mensa scolastica
disegno da web |
Tanto amata e tanto odiata, la mensa scolastica è oggetto di discussione costante nelle famiglie, soprattutto a partire dalle elementari.
Infatti, nei gradi precedenti di scuola (materna e nido), essendoci meno classi e meno bambini, la mensa viene gestita internamente, per cui, la figura del "LA CUOCA" è vista come la Madonna scesa in terra che sfama i nostri pargoli con tanto amore e fantasia.
Quando, invece, subentrano delle cooperative esterne che gesticono i pasti... eccallà... se ne escono subito a puntare il dito.
Mentre attendevo all'uscita di scuola, sono stata spettatrice di una discussione a tema mensa tra due nonne e una mamma.
Nonna 1, guardando il menu appeso al vetro della porta ha commentato: "Ma che piatti... ma i bambini non mangiano queste cose?"
(Il menu del giorno prevedeva: risotto allo zafferano, tonno EVO e fagiolini).
Mamma 1 incalza: "Ah, io guardo il menu, e se vedo che non c'è niente che gli piace lo porto a casa a mangiare... altrimenti non mangia niente qua".
Nonna 1: "Mah, pasta integrale, bresaola??? Ma chi è quel bambino che mangia la bresaola? Ma non la possono sostituire con del prociutto cotto?".
Mamma 1: "Eh, ma c'è l'ASL, il nutrizionista... abbiamo già provato a far cambiare qualche pasto ma non si riesce mica tanto..."
Nonna 1: "E beh, non ci sono i genitori che assaggiano? E poi parlano con il responsabile della mensa e questo li cambia... basta parlarsi..."
Mamma 1: "E non è proprio così Signora... c'abbiamo già provato... io il mio lo porto casa".
Nonna 2: "Anche il mio per mangiare è diventato una roba...: adesso vuole sempre pasta, pasta, solo tagliatelle. Nel sugo al pomodoro non ci devono essere i pezzetti e devo togliere tutti i semi, altrimenti non lo mangia".
Nonna 1: "E poi la pizza una volta sola in tutto il mese? Ma non si può mettere più spesso? che quella la mangiano tutti sempre..."
Nonna 2: "E che a casa mia mangia già di più perchè mi impunto io, a cosa con i genitori non mangia niente".
A questo punto mi sono spostata di qualche metro per non mangiarle vive io, poi hanno iniziato ad uscire i bimbi di scuola...
Ecco cosa penso al riguardo:
1) La mensa scolastica offre ai bambini un pasto sano, vario, equilibrato e stagionale (con verdura di stagione e piatti più o meno invernali/primaverili) con tanto di nutrizionista al seguito che bilancia gli elementi, cosa che a casa, diciamolo, nessuno o quasi ha il tempo di fare.
2) Io trovo che la mensa scolastica sia un ottimo modo per conoscere gli alimenti, assaggiare (o almeno provare ad assaggiare) e per fornire le basi di una corretta conoscenza ed educazione Alimentare, oltre che a condividere questo momento con i compagni e gli amici.
3) Un bimbo che non mangia nulla ad un pasto non muore, almeno dalle nostre parti.
Da genitore mi spiace solo aver speso 4,50 Euro per niente e aver avanzato un pasto che sarà gettato (con uno spreco inutile).
4) Dietro ad una cooperativa che gestisce una mensa ci sono cuochi e personale che per professione (non per gioco) cuoce e cucina gli alimenti per LAVORO.
Portiamo rispetto anche a queste persone che stanno svolgendo il loro mestiere.
Senza contare che lavorare tra norme di igiene, asl, regolamenti poco elastici non è facile... quindi io eviterei di mettere ulteriori bastoni tra le ruote per questioni personali o di gusto.
5) Da Mamme giovani lo posso ancora concepire (anche se non lo condivido), ma da Nonne... sentire queste castonerie mi fa rabbrividire. Mia nonna diceva: dovrebbe tornare la carestia per capire il valore delle cose.
6) La bresaola non è la stessa cosa del prosciutto cotto. Prima di tutto vengono da due animali differenti: manzo (la prima) e maiale (il secondo) e poi hanno valori nutrizionali differenti... il menu non è tetres... togli una cosa tanto puoi mettercene un'altra... non funziona così.
7) La pizza, pur buona che sia, non è il pasto perfetto, da sola non è bilanciata, per cui non può essere proposta 8 volte... vi siete mai letti i valori nutrizionali????
Solo per farvi un esempio: se una persona diabetica mangia una pizza alla sera i valori di glicemia schizzano fuori dal limite, ma di un bel po'... non di poco. Eppure non ha mangiato una meringata intera...
8) Sui semini del pomodoro mi astengo dal commentare...
E dalle vostre parti, la mensa viene condannata o assolta?
lunedì 14 ottobre 2019
una nuova passione: le perline
Questa estate ho scoperto e mi sono appassionata ad un nuovo hobby: le perline.
Io le chiamo così in modo improprio perchè, in realtà, di perla non hanno nulla... sono quegli affarini tondi di plastica che da bambini ci tenevano occupati ore ed ore, per infilare collane kilometriche.
Sono arrivata a 38 anni per scoprire che si possono disporre su un telaio apposito per comporre la figura desiderara e che, una volta stirate, stanno unite insieme, dando la possibilità di realizzare un'infinità di oggettini. Dagli orecchini ai portachiavi, dalle collane ai sottobicchieri.
Grazie a Pinterest ho trovato una marea di schemi, così mi sono messa alla prova ed ho acquistato un piccolo kit in rete.
Ha un costo decisamente contenuto, considerando che contiene un sacco di accessori (gancio per portachiavi, spilla, mollette, anelli, collane, diversi orecchini e strass per decorare), oltre ad una tavoletta quadrata, schemi ed istruzioni chiare e, ovviamente, le perline multicolore... permettendo un primo facile approccio a questo mondo creativo. Inoltre è geniale avere tutti gli elementi per un progetto che fisicamente si realizza e può essere utilizzato nella quotidianità... va oltre al gioco e, secondo me, è un'ottima idea regalo.
Specifico inoltre che non è per sole femmine, si possono creare oltre ai bijoux, un sacco di altre cose, anche per i maschietti... Basta pensare, per esempio, ai pixel di Minecraft...
Anche gli schemi di punto croce sono adattabili, al posto di una crocetta di filo basta mettere una perlina. E' un lavoro che richiede manualità e impegno nel posizionare bene le perline al loro posto... ma vi assicuro che ripaga tantissimo!!!
Per questo, prossimamente vi proporrò tante idee, trucchi e suggerimenti con questo materiale nuovo!!!
Finalmente ho un buon motivo per sfoderare con gioia il ferro da stiro... senza stirare i panni!!!
p.s. questo post NON è sponsorizzato perchè, quando un prodotto vale, è giusto dargli merito.
Io le chiamo così in modo improprio perchè, in realtà, di perla non hanno nulla... sono quegli affarini tondi di plastica che da bambini ci tenevano occupati ore ed ore, per infilare collane kilometriche.
foto da web |
Grazie a Pinterest ho trovato una marea di schemi, così mi sono messa alla prova ed ho acquistato un piccolo kit in rete.
foto da web |
Ve li ricordate questi postati da me su Instagram? Non sono super estivi? |
Specifico inoltre che non è per sole femmine, si possono creare oltre ai bijoux, un sacco di altre cose, anche per i maschietti... Basta pensare, per esempio, ai pixel di Minecraft...
Anche gli schemi di punto croce sono adattabili, al posto di una crocetta di filo basta mettere una perlina. E' un lavoro che richiede manualità e impegno nel posizionare bene le perline al loro posto... ma vi assicuro che ripaga tantissimo!!!
Per questo, prossimamente vi proporrò tante idee, trucchi e suggerimenti con questo materiale nuovo!!!
Finalmente ho un buon motivo per sfoderare con gioia il ferro da stiro... senza stirare i panni!!!
p.s. questo post NON è sponsorizzato perchè, quando un prodotto vale, è giusto dargli merito.
venerdì 11 ottobre 2019
idea riciclosa: i porta orecchini
Oltre alle mollette (vedi qui, quo, qua e ancora qui), e alla cancelleria...
Ho un'altra passione strana e sfrenata: gli orecchini.
Fin da ragazzina erano il mio accessorio preferito... dai classici cerchi a quelli a bottoncino, fino alle mie adorate "monachelle" di ogni forma, colore e foggia.
Che siano grandi, piccoli, singoli, spaiati... li ho sempre conservati un po' alla rinfusa in un portagioie che, mano a mano, è diventato stra-colmo... Con l'arrivo dei bebè li ho un pochino abbandonati per non rischiare di perdere i lobi delle orecchie ad ogni strattone di manina curiosa... ma, ultimamente, li sto di nuovo sfoderando!
Ho quindi deciso di metterli in ordine, sia per mostrare la loro bellezza, sia per aver sott'occhio tutto il raggio di scelta possibile, senza dimenticarmene nessuno.
E solo allora ho realizzato che ne ho tantissimi!!!!!
Non sono preziosi, sono pura bigiotteria o artigianato locale/straniero, alcuni provengono da lontano, souvenir di viaggi (di altri), altri li ho fatti io con le mie mani, ma ognuno ha un valore speciale e un ricordo nella mia vita.
Il cerchietto da ricamo è stato recuperato dal laboratorio di mia mamma, è di quelli classici in legno con la vite per stringerlo.
La tavoletta in legno invece è un regalo realizzato dalle mani di mia sorella Elena... per anni è stato un quadretto, da poco ha doppio utilizzo!
Il procedimento è davvero facile, in 10 minuti è fatto!!!
C'è davvero poco da spiegare!
Il tessuto di riciclo che ho usato è un pezzo di jeans blu che, nella foto non si vede, ha dei brillantini d'oro nella trama, facendo un piacevole effetto "sbarluccicoso" con la luce.
Ho un'altra passione strana e sfrenata: gli orecchini.
Fin da ragazzina erano il mio accessorio preferito... dai classici cerchi a quelli a bottoncino, fino alle mie adorate "monachelle" di ogni forma, colore e foggia.
Che siano grandi, piccoli, singoli, spaiati... li ho sempre conservati un po' alla rinfusa in un portagioie che, mano a mano, è diventato stra-colmo... Con l'arrivo dei bebè li ho un pochino abbandonati per non rischiare di perdere i lobi delle orecchie ad ogni strattone di manina curiosa... ma, ultimamente, li sto di nuovo sfoderando!
Ho quindi deciso di metterli in ordine, sia per mostrare la loro bellezza, sia per aver sott'occhio tutto il raggio di scelta possibile, senza dimenticarmene nessuno.
E solo allora ho realizzato che ne ho tantissimi!!!!!
Non sono preziosi, sono pura bigiotteria o artigianato locale/straniero, alcuni provengono da lontano, souvenir di viaggi (di altri), altri li ho fatti io con le mie mani, ma ognuno ha un valore speciale e un ricordo nella mia vita.
I porta orecchini sono di due tipi:
il n. 1 (a sinistra) è per quelli con la chiusura a bottoncino (o pendenti che hanno il gancetto dietro, per intenderci);
il
n. 2 (a destra) è per quelli con gancio a "monachella" (quella specie
di uncino che si infila nel lobo, senza bisogno di chiusura).
La tavoletta in legno invece è un regalo realizzato dalle mani di mia sorella Elena... per anni è stato un quadretto, da poco ha doppio utilizzo!
Il procedimento è davvero facile, in 10 minuti è fatto!!!
C'è davvero poco da spiegare!
Il tessuto di riciclo che ho usato è un pezzo di jeans blu che, nella foto non si vede, ha dei brillantini d'oro nella trama, facendo un piacevole effetto "sbarluccicoso" con la luce.
Il secondo è molto più laborioso ed è opera di Elena di www.atelierstravagio.blogspot.com. La frase romantica scritta a mano sul pannello è "Non c'è rosa senza spina... non c'è amore senza tormento...".
L'intreccio di filo di lana ben si presta ad agganciare tutte queste piccole creazioni, forse più stravaganti di quelle dell'altro pannello!!!
Quale preferite tra i due pannelli?
E qual'è l'accessorio di cui non potreste fare a meno?
venerdì 4 ottobre 2019
quadretti fai da te: arriva autunno
Dalle continue folate di caldo pomeridiano non sembrerebbe... ma è da poco arrivato anche l'autunno! Quindi... cambio quadretti! (ancora prima del cambio dell'armadio :D)
A questo giro ho deciso di scegliere colori caldi (arancio e oro) e frasi motivazionali che mi dessero la giusta grinta fin dal mattino... quando li leggo scendendo la scala.
Partendo dal primo in alto a sinistra:
Tutte le grafiche sono tratte da Pinterest, se andate sul mio profilo nella bacheca "frasi A4" le trovate tutte!!!!
A questo giro ho deciso di scegliere colori caldi (arancio e oro) e frasi motivazionali che mi dessero la giusta grinta fin dal mattino... quando li leggo scendendo la scala.
Partendo dal primo in alto a sinistra:
- "oui!" è un invito a dire più volte la parola "SI". SI lo voglio, SI lo faccio. SI credo in quella vocina che mi dice "ce la puoi fare, azzarda". SI, provo.
- "Se puoi sognarlo, puoi farlo". Parola di Walt Disney. E ho detto tutto.
- "La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia" ovvero reinventarsi, guardare oltre. Perchè alla fine contiamo sempre solo sulle nostre forze, se aspettiamo che la pioggia finisca... ciaone. Ri-interpretazione odierna e sempre attuale di ciò che scrisse Ganhdi.
- "Hello Fall" Benvenuto autunno! Una delle mie stagioni preferite!!! Una splendida zucca su un tagliere di legno è sinonimo di zuppa, caldarroste, vin brulè e tante cose buone...
- Le frecce. Perchè? Perchè non sappiamo dove andare, cosa fare, come fare. Ma non c'è per forza una direzione giusta e le altre sbagliate... si prova, ad istinto. Almeno così faccio io.
- "I momenti migliori non hanno foto" non c'entra nulla con le altre ma questa frase mi piace tantissimo perchè mi riporta all'epaca in cui non c'erano i cellulari. La gente non filmava i fuochi d'artificio con il telefonino... li guardava. Le mamme un po' più esperte e "patite dell'obiettivo" avevano la macchina fotografica... le altre osservavano. Non esistevano i gruppo WA delle scuole, non serviva fare una foto all'avviso, lo si leggeva, c'era il passaparola, ci si salutava (indipendentemente dall'amicizia o meno sui social). Le persone non fotografavano l'aspetto del cibo, lo mangiavano e assaporavano. La gente in coda o dal dottore leggeva un giornale, lo commentava, chiacchierava... non si mascherava con uno schermo. Dietro tutto questo fotografare, messaggiare, navigare, in fondo, c'è solo un gran bisogno di comunicazione. Peccato che con questi aggeggi ci stiamo pian piano isolando, eliminando la vera comunicazione, anche quella non verbale fatta di gesti, sguardi, sorrisi o anche solo di empatia. Quindi "i momenti migliori non hanno foto" ma sono vissuti, sono un ricordo anche senza uno scatto, un video... perchè sono pezzetti i vita che ci porteremo sempre dentro, in un modo unico e personale.
Tutte le grafiche sono tratte da Pinterest, se andate sul mio profilo nella bacheca "frasi A4" le trovate tutte!!!!
Vi piacciono?
Altri quadretti fai da te li trovate qui:
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