Perché ci sono due tipi di danza, quella che senti dentro che è musica, ritmo, movimento ma non solo... è un discorso che stai facendo senza aprire bocca, una storia che racconti con un passo, uno sguardo, con entusiasmo, è quel non riuscire a stare fermi quando suonano delle note, è quella voglia che non finiresti mai una lezione... e poi esiste tutto il resto...
Cos'è il resto?
E' chi è talentuoso ma non ci mette un pizzico di cuore: esegue.
E' chi viene portato a lezione per riempire un'ora del pomeriggio, probabilmente sotto consiglio di un genitore che ha fatto danza o, peggio, che avrebbe voluto farla.
E' chi pensa di essere già arrivato, di saper fare tutto, di non aver null'altro da imparare dalla danza, insegnante o allievo che sia.
E' chi porta il proprio figlio da chi non ha competenze (né un coinvolgimento emotivo per quello che fa).
Mi imbatto casualmente in questo video dopo aver appurato sotto i miei occhi che, ancora oggi, esiste la "non-danza", che la gente applaude come se fosse un buon risultato ottenuto, piacevole da seguire, come se due faccine fossero equiparate ai veri "passi", alla coordinazione di se stessi e di un gruppo, alla preparazione che sta dietro ad un vero spettacolo... ma possibile che non notano la differenza?
Qui mi vengono i brividi, perché vedo lo sforzo, la voglia, l'impegno, la costanza oltre all'autentica passione per la danza.
Quando vedo questo, allora penso che esiste ancora la danza, quella vera.
Non vuole essere una pubblicità al programma, ma una pubblicità al vero significato di Danzare.
Chi calca un palco non lo fa per apparire, per dimostrare agli altri o a sé stesso di cosa è capace, per ricevere la gloria degli applausi, lo fa perché se lo sente dentro... perché ha qualche cosa da dire su quegli assi di legno... perché trasmette emozioni.
Wowww, quello è essere un tutt’uno con la musica, il ritmo, il movimento, insomma la danza. Buona giornata.
RispondiEliminasinforosa
E' vivere la danza e danzarla per la vita... Buona giornata anche a te Sinforosa!
EliminaNon visualizzo in tempo reale quando mi scrivete un commento, perché le notifiche non le ricevo più... :( Perdonatemi se rispondo in ritardo.... Eli
RispondiEliminaIo ho pratico danza classica da bambina, per anni. È stata una mia scelta, inizialmente. Poi i miei mi hanno fatto continuare perché ritenevano non si dovesse mollare uno sport dopo due o tre anni. gli ultimi anni li ho vissuti male: non era il mio sport, semplicemente. Pativo i saggi, l'abbigliamento, le sgridate per la forma fisica della insegnante, mi vedevo brutta e goffa a danzare (e senza "gli occhi da famigliare", probabilmente si vedeva che non ero portata e non c'era passione da parte mia). Ammiro però chi ha questo interesse, chi pratica la danza con impegno e serietà e chi ha talento: ovvio che si vede! Però se ai piccoli danazatori piace, secondo me va bene anche a livello di sport con saggi in palestra, davanti a genitori emozionati. Certo, come scrivi, le differenze si vedono.
RispondiEliminaIo ho il dente avvelenato perché troppo spesso chi non ha un titolo e delle competenza (né tanto meno un gran talento) si improvvisa insegnante. La stessa incompetenza viene trasmessa agli allievi, il cui unico scopo diventa farsi applaudire da un gruppo di genitori con le fette di salame sugli occhi. L'importante è che il figlio/a calchi il palco, non importa la qualità, la serietà, le competenze. I saggi sono tutti uguali, non ci sono progressi né tecnica. E pagano pure, senza accorgersi della differenza, anzi, esaltano ancora di più figli: inconcepibile. L'insegnate, poi, non dovrebbe fare differenza tra un corpo e un altro ma dovrebbe trasmettere a prescindere la disciplina... ma qui siamo ancora nella preistoria... Da genitore non riuscirei a portare mio figlio ad uno sport controvoglia... soprattutto se c'è un disagio, se non c'è interesse e passione. E' giusto che provi, che ci metta testa nello svolgerlo, seppur divertendosi, e che capisca che l'impegno che prende è serio, coinvolge gente che lavora non "per sport".
EliminaInfatti la scelta dei miei di insistere mi e pesata molto, da bambina, e mi ha insegnato altrettanto. È stato fatto con le migliori intenzioni ma...non basta! La mia insegnante era davvero una bravissima ballerina e ci metteva passione, però secondo me non aveva empatia con i bambini e poi pretendeva leccellenza fisica e di impegno. A sei anni. Comunque un paio di bambine della mia classe sono diventate ballerine professioniste e la adoravano. Insomma, temo che un po' sia dipeso da me. Hai ragione sui genitori che non capiscono, però penso che sia anche difficile farlo, se non conosci lo sport che hai scelto per tuo figlio e che appassiona lui. Io, oggettivamente, riesco a giudicare i suoi progressi sugli scii ma, più che ammirare la sua abilità in mountain bike e confrontare i tempi, non saprei dire se la tecnica eh insegnano sia giusta, se i progressi siano buoni o solo sufficienti o non sufficienti ecc., perché non è uno sport che abbia mai praticato o seguito. Quindi forse per te è più semplice giudicare la danza che per alcuni genitori. Poi, sul fatto che piaccia loro vederli sul palco o il podio a prescindere, concordo in toto!
EliminaConosci Maria Fux e la sua danza creativa? Avrai letto sul mio blog che sto frequentando la formazione triennale per diventare danzaterapista e la cosa che mi ha conquistata è stato il grande messaggio di Maria: tutti possono danzare, sì, si può. Lei ha aiutato bambini, disabili, sordi, ciechi a ritrovare il contatto con il proprio corpo e con la danza che TUTTI noi abbiamo dentro. E' anche una forma d'arte che lei e gli altri operatori danza Fux portano in teatro, non è una danza "tecnica" ma è comunque poetica e bella da guardare per chi sa andare oltre i canoni tradizionali di bellezza. Se ti va cerca i suoi video su youtube, c'è anche un film su di lei, Dancing with Maria. Vedrai che ti stupirà :)
RispondiEliminaGrazie Serena, la danza ha un grande potere. Ben venga che possa anche diventare una terapia, che vada oltre i canoni, la tecnica, per ritrovare sé stessi e il proprio corpo. Quando la danza incontra il cuore non possono che nascere cose belle e credo che il lavoro di Maria Fux sia davvero questo.
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