Ho pensato alla mia foto di prima elementare e a quella ritirata da poco scattata alla classe di mio figlio.
Ci sono cose che non cambiano mai.
Tempo fa ho incontrato per caso una mia vecchia compagna che, a dire la verità, non è mai stata il culmine della simpatia... ha sempre camminato da un palmo da terra, diciamolo... ma sono bastate poche battute, un paio di espressioni del viso e WROOM sono tornata indietro nel tempo ed ho avuto la certezza che così l'avevo lasciata, così l'ho trovata a distanza di anni, non è cambiato nulla, lei non è cambiata.
Forse, per modificare il modo di vedere di una persona, il modo di porsi, l'espessività facciale, ci vogliono delle emozioni forti e dei fatti più incisivi che lasciano un segno marcato nella propria vita... lei, probabilmente, non ne ha vissuti di così intensi ed è rimasta immutata. Oppure è così e basta, che può anche essere.
A volte, quando faccio la spesa, incrocio una signora in pensione che possedeva un negozio in centro nel mio paese l'origine, quindi, conosciuta da molti. Una donna semplice, senza tanti convenevoli ma che, al di fuori del suo ambiente lavorativo, non è mai stata così socievole. Mi è capitato, ogni volta che mi vedeva con i bambini, che si fermasse a salutarmi, complimentandosi di come crescevano e sorridendo loro con un occhio velato... dopo qualche secondo si congedava dicendo di salutare i miei.
Non ho mai capito perchè, con me, con noi, avesse questa accortezza e non capivo COSA gli facesse brillare gli occhi... fino a che ho scoperto che aveva perso in un incidente suo figlio giovanissimo, aveva circa 20 anni, alla guida di una moto.
Allora ho capito quello sguardo... ho capito che il suo strappo era stato talmente grande ed inaspettato che avrebbe fatto qualsiasi cosa per riavere ancora solo un secondo in più.
Tutto il tempo che passa non si valorizza nel modo giusto e uno lo capisce solo quando i granelli della clessidra terminano.
Quando si fa una foto, come quella di classe, non ci capita mai di pensare a noi tra 10-50-70 anni, si vive quell'attimo pensando di sorridere, di non essere spettinati... per uscire bene in foto. Poi la si ripone in un cassetto considerando "è un ricordo, quando mi capiterà di riguardarla di nuovo?" e, invece, quando si diventa adulti e successivamente anziani, quegli scatti diventano molto di più un semplice ricordo:
si trasformano in storie, in vite da raccontare...
Quel bambino bravo in matematica è diventato un Artista e il mese scorso ha fatto una delle sue tante prestigiose mostre. Quello che non riusciva a stare fermo nella foto è ancora una "testa matta" ora...
Il futuro è tutto da scoprire, anche se è segnato in modo indelebile dal passato: viviamo il presente come se fosse l'ultimo istante della vita, godiamocelo fino alla fine perchè non sappiamo quando, come e perchè tutto finirà senza la possibilità di girare la clessidra e ripartire di nuovo, da zero.
foto da web |
Cara Elisabetta, questo post fa riflettere, eccome, e dovremmo davvero goderci ogni attimo che la vita ci offre :)
RispondiEliminasinforosa
Grazie Sinforosa per aver lasciato una tua traccia, mi rendo conto che è un post difficile da commentare, ma io sentivo dentro di scriverlo, carpe diem! :)
EliminaQuanto hai ragione, Elisabetta. E me ne accorgo ogni giorno di più.
RispondiEliminaLa clessidra, quando finisce, finisce.
E niente ci darà un solo altro granello. Godiamoci ogni momento e amiamo la gente vicina.
Moz-
Grazie Moz, io di questi tempi aggiungerei che sarebbe bello poter allargare un pochino le vedute, amare chi è vicino ma anche chi non conosciamo affatto, che è fatto di carne e ossa esattamente come noi.
EliminaE' difficile fidarsi, a scatola chiusa, ma la vita è una per tutti. Carpe diem! :)
ecco, adesso mi fai venire le lacrime agli occhi! Perchè spesso i momenti volano e non riusciamoa goderceli appieno, perchè le persone che amiamo o di cui eravamo amici a volte se ne vanno troppo presto, per amici perduti e per altri ritrovati...insomma, hai ragione da vendere ma sono riflessioni in un certo senso dolorose.
RispondiEliminaSi, sono riflessioni dolorose che capitano, tra l'altro, in coincidenza con una serie di anniversari personali che fanno male ricordare... e in concomitanza ad avvenimenti che sentiamo tutti i giorni ma che, insensibilmente, non ci toccano più di tanto...
EliminaNon volevo farti piangere, ma sono contenta di aver toccato delle corde che "scollano" un po' i sentimenti, le riflessioni e la routine quotidiana a cui siamo abituali: carpe diem Giulia!
Eh, lo so, bisognerebbe godersi ogni attimo, ma l'essere umano difficilmente ne è capace.
RispondiEliminaFotografie ... sacre!!! Io le riguardo spesso e volentieri, le mie, quelle di mio figlio, tutte ... pezzi di vita ...
Mi permetto di dire, che il rituale del tuo papà è un tantino da pelle d'oca ... insomma a me non verrebbe mai in mente di fare una croce sopra i visi di una fotografia, a maggior ragione se le persone non ci sono più ... non lo so, mi darebbe la sensazione di eliminarle del tutto ... ovviamente l'intento del papà non era certamente questo, lo capisco ... però ... brrr ...
Grazie Squitty, nemmeno a me verrebbe mai in mente di "crocettare" i volti... la realtà, secondo me, è che ha una paura tremenda di morire, anche se è sano come un pesce... forse quando avremo una certa età anche noi, avremo i nostri modi di esprimere le nostre fragilità! Comunque mia mamma l'ha riempito di parole!!! :DDD
EliminaAhahahahha, immagino!
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