Qualche tempo fa ho letto il post di una amica blogger, Irene di
Dadirri, e partecipando anche io a compleanni di bambini, non ho potuto fare a meno di fare questa riflessione.
Irene raccontava la nuova moda di festeggiare i bambini con enormi e dispendiose feste di compleanno che includono animazione, giochi vari e... regali.
Io, assolutamente d'accordo con ciò che spiega
qui, mi sono soffermata su questo ultimo aspetto: il dono.
Ma sono davvero indispensabili così tanti regali, giochi (anche costosi) nelle mani di un bimbo/bimba nella fascia d'età compresa tra 0-10 anni?
Ma dove li mettono tutti questi giochi? Per quanto tempo davvero li utilizzano?
Francamente credo che sommergere di pacchetti un bambino/bambina non sia la cosa più "sana" del mondo. Non per invidia ma, un bambino invitato (che magari non ha la possibilità di festeggiare così) si sente sminuito (perchè lui sì e io no?)... il valore dei giochi mette in difficoltà anche il genitore, che non si trova più a dover "fare un pensierino" ma ad essere all'altezza degli altri pacchetti, per non fare brutta figura.
E il bambino che li riceve? E' davvero felice di avere cose materiali al posto di un momento intimo in famiglia dove riceve la dimostrazione d'affetto dei genitori, dei fratelli, dei nonni...? Dove siano coinvolti solo la cerchia più stretta in un'avventura tutta loro (una mini gita, il cinema, una pizza...). Non si parla di escludere gli altri, ma di sviluppare per primo quello che sarà la base di un bambino: le fondamenta della famiglia. Poi, quando sarà più grande, avrà il tempo e il modo di dedicarsi anche con più maturità all'amicizia, agli affetti...
Noi tutti siamo cresciuti così, del resto... per chi è nato come me in inverno, ce la sognavamo la festa... ma non è mai morto nessuno e, anzi, io non ho mai recriminato nulla ai miei genitori... così era e così andava bene.
Cosa porta a casa da questo evento, oggi, un bambino?
Chiedo ----> e mi viene regalato, senza alcun minimo sforzo.
Che, diciamolo chiaramente, nella vita adulta che lo attende non sarà mai così.
Ma non è forse più bello guadagnarselo con il sudore ciò che si desidera, invece che venerne sommersi così, a balle? (...passatemi il termine).
Sarò antica io, non lo so, ma certe cose davvero non le concepisco.
E non per questo mi adeguo alla massa, perchè l'altra tendenza di oggi è: tutti vedono, tutti si lamentano (tra loro) ma quando è ora di parlare (e tirare fuori le palle), magicamente, va bene così a TUTTI. E si va avanti, ancora. Senza cambiare nulla, come prima, come se non fosse successo nulla.
Che va anche bene celebrare e festeggiare, ma c'è modo e modo... puoi trovarti al parchetto e offrire un gelato, una merenda... senza traformarsi per forza in un apericena-after-our che non finisce più... puoi invitare a casa tua 3/4 amichetti a giocare e magari cenare insieme senza che unisca la loro famiglia fino al terzo grado di parentela... si può condividere anche poco ma con la gioia di stare insieme... si può organizzare una caccia al tesoro tra le stanze di casa o nel giardino (o parchetto o sala dell'oratorio...), si possono fare dei giochi di società, di abilità, creativi... si possono fare le decorazioni a tema con una semplice stampante e un po' di fantasia... si possono fare torte fatte in casa, magari senza sculture avvenieristiche di zucchero, bruttine anche da vedere ma buone sotto i denti...
(Piccola parentesi: vedete mai un libro tra i regali? NO, pare non li stampino più)
Le alternative ci sono, basta metterle in pratica, e io penso che i bambini di oggi, quando poi cresceranno, comprenderanno il valore delle cose in base a quanto ne hanno e ne hanno avute. Chi non ha nulla, troverà, il poco che ha, prezioso. Chi ha tutto, non capirà il valore delle cose... le sciuperà, le ignorerà, probabilmente ne vorrà ancora delle altre... senza mai trovare ciò che lo rende felice, appagato.
A me non lo hanno insegnato con parole dirette... ma, per esempio, io cerco di non spaccare troppo la carta quando scarto un pacchetto (anche se poi la butto), quando apro una busta che potrebbe essere riutilizzata... forse è una mia mania del riciclo, ma anche rompere senza pietà un dono non mi sembra proprio una forma educata...
Il tutto poi si traduce in una scala di prepotenza, chi ha ottenuto di più si sente migliore e superiore di altri...
"Adesso ho "superato" io Tizio", così ho sentito uscire dalla bocca di una personcina, giuro.
E io, che non so mordermi la lingua, ho incalzato dicendo "Ma non è una gara!".
...pensateci quando fate le feste ai vostri figli
...pensate quando gli fate un regalo e quando acquistate per altri bambini
...perchè questi piccoli che oggi festeggiano così saranno gli adulti di domani
...forse è il caso di fare loro un "presente", cioè dimostrare loro la nostra presenza, non solo quando compiono gli anni.
|
foto da web |