lunedì 21 ottobre 2019

la mensa scolastica

disegno da web

Tanto amata e tanto odiata, la mensa scolastica è oggetto di discussione costante nelle famiglie, soprattutto a partire dalle elementari.
Infatti, nei gradi precedenti di scuola (materna e nido), essendoci meno classi e meno bambini, la mensa viene gestita internamente, per cui, la figura del "LA CUOCA" è vista come la Madonna scesa in terra che sfama i nostri pargoli con tanto amore e fantasia.
Quando, invece, subentrano delle cooperative esterne che gesticono i pasti... eccallà... se ne escono subito a puntare il dito.

Mentre attendevo all'uscita di scuola, sono stata spettatrice di una discussione a tema mensa tra due nonne e una mamma.

Nonna 1, guardando il menu appeso al vetro della porta ha commentato: "Ma che piatti... ma i bambini non mangiano queste cose?"
(Il menu del giorno prevedeva: risotto allo zafferano, tonno EVO e fagiolini).
Mamma 1 incalza: "Ah, io guardo il menu, e se vedo che non c'è niente che gli piace lo porto a casa a mangiare... altrimenti non mangia niente qua".
Nonna 1: "Mah, pasta integrale, bresaola??? Ma chi è quel bambino che mangia la bresaola? Ma non la possono sostituire con del prociutto cotto?".
Mamma 1: "Eh, ma c'è l'ASL, il nutrizionista... abbiamo già provato a far cambiare qualche pasto ma non si riesce mica tanto..."
Nonna 1: "E beh, non ci sono i genitori che assaggiano? E poi parlano con il responsabile della mensa e questo li cambia... basta parlarsi..."
Mamma 1: "E non è proprio così Signora... c'abbiamo già provato... io il mio lo porto casa".
Nonna 2: "Anche il mio per mangiare è diventato una roba...: adesso vuole sempre pasta, pasta, solo tagliatelle. Nel sugo al pomodoro non ci devono essere i pezzetti e devo togliere tutti i semi, altrimenti non lo mangia".
Nonna 1: "E poi la pizza una volta sola in tutto il mese? Ma non si può mettere più spesso? che quella la mangiano tutti sempre..."
Nonna 2: "E che a casa mia mangia già di più perchè mi impunto io, a cosa con i genitori non mangia niente".


A questo punto mi sono spostata di qualche metro per non mangiarle vive io, poi hanno iniziato ad uscire i bimbi di scuola...

Ecco cosa penso al riguardo:

1) La mensa scolastica offre ai bambini un pasto sano, vario, equilibrato e stagionale (con verdura di stagione e piatti più o meno invernali/primaverili) con tanto di nutrizionista al seguito che bilancia gli elementi, cosa che a casa, diciamolo, nessuno o quasi ha il tempo di fare.
2) Io trovo che la mensa scolastica sia un ottimo modo per conoscere gli alimenti, assaggiare (o almeno provare ad assaggiare) e per fornire le basi di una corretta conoscenza ed educazione Alimentare, oltre che a condividere questo momento con i compagni e gli amici.
3) Un bimbo che non mangia nulla ad un pasto non muore, almeno dalle nostre parti.
Da genitore mi spiace solo aver speso 4,50 Euro per niente e aver avanzato un pasto che sarà gettato (con uno spreco inutile).
4) Dietro ad una cooperativa che gestisce una mensa ci sono cuochi e personale che per professione (non per gioco) cuoce e cucina gli alimenti per LAVORO.
Portiamo rispetto anche a queste persone che stanno svolgendo il loro mestiere.
Senza contare che lavorare tra norme di igiene, asl, regolamenti poco elastici non è facile... quindi io eviterei di mettere ulteriori bastoni tra le ruote per questioni personali o di gusto.
5) Da Mamme giovani lo posso ancora concepire (anche se non lo condivido), ma da Nonne... sentire queste castonerie mi fa rabbrividire. Mia nonna diceva: dovrebbe tornare la carestia per capire il valore delle cose.
6) La bresaola non è la stessa cosa del prosciutto cotto. Prima di tutto vengono da due animali differenti: manzo (la prima) e maiale (il secondo) e poi hanno valori nutrizionali differenti... il menu non è tetres...  togli una cosa tanto puoi mettercene un'altra... non funziona così.
7) La pizza, pur buona che sia, non è il pasto perfetto, da sola non è bilanciata, per cui non può essere proposta 8 volte... vi siete mai letti i valori nutrizionali????
Solo per farvi un esempio: se una persona diabetica mangia una pizza alla sera i valori di glicemia schizzano fuori dal limite, ma di un bel po'... non di poco. Eppure non ha mangiato una meringata intera...
8) Sui semini del pomodoro mi astengo dal commentare...

E dalle vostre parti, la mensa viene condannata o assolta?





lunedì 14 ottobre 2019

una nuova passione: le perline

Questa estate ho scoperto e mi sono appassionata ad un nuovo hobby: le perline.
Io le chiamo così in modo improprio perchè, in realtà, di perla non hanno nulla... sono quegli affarini tondi di plastica che da bambini ci tenevano occupati ore ed ore, per infilare collane kilometriche.

foto da web
Sono arrivata a 38 anni per scoprire che si possono disporre su un telaio apposito per comporre la figura desiderara e che, una volta stirate, stanno unite insieme, dando la possibilità di realizzare un'infinità di oggettini. Dagli orecchini ai portachiavi, dalle collane ai sottobicchieri.

Grazie a Pinterest ho trovato una marea di schemi, così mi sono messa alla prova ed ho acquistato un piccolo kit in rete.

foto da web
Ha un costo decisamente contenuto, considerando che contiene un sacco di accessori (gancio per portachiavi, spilla, mollette, anelli, collane, diversi orecchini e strass per decorare), oltre ad una tavoletta quadrata, schemi ed istruzioni chiare e, ovviamente, le perline multicolore... permettendo un primo facile approccio a questo mondo creativo. Inoltre è geniale avere tutti gli elementi per un progetto che fisicamente si realizza e può essere utilizzato nella quotidianità... va oltre al gioco e, secondo me, è un'ottima idea regalo.

Ve li ricordate questi postati da me su Instagram? Non sono super estivi?

Specifico inoltre che non è per sole femmine, si possono creare oltre ai bijoux, un sacco di altre cose, anche per i maschietti... Basta pensare, per esempio, ai pixel di Minecraft...
Anche gli schemi di punto croce sono adattabili, al posto di una crocetta di filo basta mettere una perlina. E' un lavoro che richiede manualità e impegno nel posizionare bene le perline al loro posto... ma vi assicuro che ripaga tantissimo!!!
Per questo, prossimamente vi proporrò tante idee, trucchi e suggerimenti con questo materiale nuovo!!!

Finalmente ho un buon motivo per sfoderare con gioia il ferro da stiro... senza stirare i panni!!!


p.s. questo post NON è sponsorizzato perchè, quando un prodotto vale, è giusto dargli merito.




venerdì 11 ottobre 2019

idea riciclosa: i porta orecchini

Oltre alle mollette (vedi qui, quo, qua e ancora qui), e alla cancelleria...
Ho un'altra passione strana e sfrenata: gli orecchini.
Fin da ragazzina erano il mio accessorio preferito... dai classici cerchi a quelli a bottoncino, fino alle mie adorate "monachelle" di ogni forma, colore e foggia.
Che siano grandi, piccoli, singoli, spaiati... li ho sempre conservati un po' alla rinfusa in un portagioie che, mano a mano, è diventato stra-colmo... Con l'arrivo dei bebè li ho un pochino abbandonati per non rischiare di perdere i lobi delle orecchie ad ogni strattone di manina curiosa... ma, ultimamente, li sto di nuovo sfoderando!
Ho quindi deciso di metterli in ordine, sia per mostrare la loro bellezza, sia per aver sott'occhio tutto il raggio di scelta possibile, senza dimenticarmene nessuno.
E solo allora ho realizzato che ne ho tantissimi!!!!!
Non sono preziosi, sono pura bigiotteria o artigianato locale/straniero, alcuni provengono da lontano, souvenir di viaggi (di altri), altri li ho fatti io con le mie mani, ma ognuno ha un valore speciale e un ricordo nella mia vita.

I porta orecchini sono di due tipi:
il n. 1 (a sinistra) è per quelli con la chiusura a bottoncino (o pendenti che hanno il gancetto dietro, per intenderci);
il n. 2 (a destra) è per quelli con gancio a "monachella" (quella specie di uncino che si infila nel lobo, senza bisogno di chiusura).


Il cerchietto da ricamo è stato recuperato dal laboratorio di mia mamma, è di quelli classici in legno con la vite per stringerlo.

La tavoletta in legno invece è un regalo realizzato dalle mani di mia sorella Elena... per anni è stato un quadretto, da poco ha doppio utilizzo!

 

Il procedimento è davvero facile, in 10 minuti è fatto!!!
C'è davvero poco da spiegare!

Il tessuto di riciclo che ho usato è un pezzo di jeans blu che, nella foto non si vede, ha dei brillantini d'oro nella trama, facendo un piacevole effetto "sbarluccicoso" con la luce.


Il secondo è molto più laborioso ed è opera di Elena di www.atelierstravagio.blogspot.com. La frase romantica scritta a mano sul pannello è "Non c'è rosa senza spina... non c'è amore senza tormento...".
L'intreccio di filo di lana ben si presta ad agganciare tutte queste piccole creazioni, forse più stravaganti di quelle dell'altro pannello!!!


Quale preferite tra i due pannelli?
E qual'è l'accessorio di cui non potreste fare a meno?


venerdì 4 ottobre 2019

quadretti fai da te: arriva autunno

Dalle continue folate di caldo pomeridiano non sembrerebbe... ma è da poco arrivato anche l'autunno! Quindi... cambio quadretti! (ancora prima del cambio dell'armadio :D)

A questo giro ho deciso di scegliere colori caldi (arancio e oro) e frasi motivazionali che mi dessero la giusta grinta fin dal mattino... quando li leggo scendendo la scala.


Partendo dal primo in alto a sinistra:
  • "oui!" è un invito a dire più volte la parola "SI". SI lo voglio, SI lo faccio. SI credo in quella vocina che mi dice "ce la puoi fare, azzarda". SI, provo.
  • "Se puoi sognarlo, puoi farlo". Parola di Walt Disney. E ho detto tutto.
  • "La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia" ovvero reinventarsi, guardare oltre. Perchè alla fine contiamo sempre solo sulle nostre forze, se aspettiamo che la pioggia finisca... ciaone. Ri-interpretazione odierna e sempre attuale di ciò che scrisse Ganhdi.
  • "Hello Fall" Benvenuto autunno! Una delle mie stagioni preferite!!! Una splendida zucca su un tagliere di legno è sinonimo di zuppa, caldarroste, vin brulè e tante cose buone...
  • Le frecce. Perchè? Perchè non sappiamo dove andare, cosa fare, come fare. Ma non c'è per forza una direzione giusta e le altre sbagliate... si prova, ad istinto. Almeno così faccio io.
  • "I momenti migliori non hanno foto" non c'entra nulla con le altre ma questa frase mi piace tantissimo perchè mi riporta all'epaca in cui non c'erano i cellulari. La gente non filmava i fuochi d'artificio con il telefonino... li guardava. Le mamme un po' più esperte e "patite dell'obiettivo" avevano la macchina fotografica... le altre osservavano. Non esistevano i gruppo WA delle scuole, non serviva fare una foto all'avviso, lo si leggeva, c'era il passaparola, ci si salutava (indipendentemente dall'amicizia o meno sui social). Le persone non fotografavano l'aspetto del cibo, lo mangiavano e assaporavano. La gente in coda o dal dottore leggeva un giornale, lo commentava, chiacchierava... non si mascherava con uno schermo. Dietro tutto questo fotografare, messaggiare, navigare, in fondo, c'è solo un gran bisogno di comunicazione. Peccato che con questi aggeggi ci stiamo pian piano isolando, eliminando la vera comunicazione, anche quella non verbale fatta di gesti, sguardi, sorrisi o anche solo di empatia. Quindi "i momenti migliori non hanno foto" ma sono vissuti, sono un ricordo anche senza uno scatto, un video... perchè sono pezzetti i vita che ci porteremo sempre dentro, in un modo unico e personale.

Tutte le grafiche sono tratte da Pinterest, se andate sul mio profilo nella bacheca "frasi A4" le trovate tutte!!!!


Vi piacciono?
estate 
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