mercoledì 8 maggio 2019

il regalo più bello

Qualche tempo fa ho letto il post di una amica blogger, Irene di Dadirri, e partecipando anche io a compleanni di bambini, non ho potuto fare a meno di fare questa riflessione.
Irene raccontava la nuova moda di festeggiare i bambini con enormi e dispendiose feste di compleanno che includono animazione, giochi vari e... regali.
Io, assolutamente d'accordo con ciò che spiega qui, mi sono soffermata su questo ultimo aspetto: il dono.
Ma sono davvero indispensabili così tanti regali, giochi (anche costosi) nelle mani di un bimbo/bimba nella fascia d'età compresa tra 0-10 anni?
Ma dove li mettono tutti questi giochi? Per quanto tempo davvero li utilizzano?
Francamente credo che sommergere di pacchetti un bambino/bambina non sia la cosa più "sana" del mondo. Non per invidia ma, un bambino invitato (che magari non ha la possibilità di festeggiare così) si sente sminuito (perchè lui sì e io no?)... il valore dei giochi mette in difficoltà anche il genitore, che non si trova più a dover "fare un pensierino" ma ad essere all'altezza degli altri pacchetti, per non fare brutta figura.
E il bambino che li riceve? E' davvero felice di avere cose materiali al posto di un momento intimo in famiglia dove riceve la dimostrazione d'affetto dei genitori, dei fratelli, dei nonni...? Dove siano coinvolti solo la cerchia più stretta in un'avventura tutta loro (una mini gita, il cinema, una pizza...). Non si parla di escludere gli altri, ma di sviluppare per primo quello che sarà la base di un bambino: le fondamenta della famiglia. Poi, quando sarà più grande, avrà il tempo e il modo di dedicarsi anche con più maturità all'amicizia, agli affetti...
Noi tutti siamo cresciuti così, del resto... per chi è nato come me in inverno, ce la sognavamo la festa... ma non è mai morto nessuno e, anzi, io non ho mai recriminato nulla ai miei genitori... così era e così andava bene.
Cosa porta a casa da questo evento, oggi, un bambino?
Chiedo ----> e mi viene regalato, senza alcun minimo sforzo.
Che, diciamolo chiaramente, nella vita adulta che lo attende non sarà mai così.
Ma non è forse più bello guadagnarselo con il sudore ciò che si desidera, invece che venerne sommersi così, a balle? (...passatemi il termine).
Sarò antica io, non lo so, ma certe cose davvero non le concepisco.
E non per questo mi adeguo alla massa, perchè l'altra tendenza di oggi è: tutti vedono, tutti si lamentano (tra loro) ma quando è ora di parlare (e tirare fuori le palle), magicamente, va bene così a TUTTI. E si va avanti, ancora. Senza cambiare nulla, come prima, come se non fosse successo nulla.
Che va anche bene celebrare e festeggiare, ma c'è modo e modo... puoi trovarti al parchetto e offrire un gelato, una merenda... senza traformarsi per forza in un apericena-after-our che non finisce più... puoi invitare a casa tua 3/4 amichetti a giocare e magari cenare insieme senza che unisca la loro famiglia fino al terzo grado di parentela... si può condividere anche poco ma con la gioia di stare insieme... si può organizzare una caccia al tesoro tra le stanze di casa o nel giardino (o parchetto o sala dell'oratorio...), si possono fare dei giochi di società, di abilità, creativi... si possono fare le decorazioni a tema con una semplice stampante e un po' di fantasia... si possono fare torte fatte in casa, magari senza sculture avvenieristiche di zucchero, bruttine anche da vedere ma buone sotto i denti...
(Piccola parentesi: vedete mai un libro tra i regali? NO, pare non li stampino più)
Le alternative ci sono, basta metterle in pratica, e io penso che i bambini di oggi, quando poi cresceranno, comprenderanno il valore delle cose in base a quanto ne hanno e ne hanno avute. Chi non ha nulla, troverà, il poco che ha, prezioso. Chi ha tutto, non capirà il valore delle cose... le sciuperà, le ignorerà, probabilmente ne vorrà ancora delle altre... senza mai trovare ciò che lo rende felice, appagato.
A me non lo hanno insegnato con parole dirette... ma, per esempio, io cerco di non spaccare troppo la carta quando scarto un pacchetto (anche se poi la butto), quando apro una busta che potrebbe essere riutilizzata... forse è una mia mania del riciclo, ma anche rompere senza pietà un dono non mi sembra proprio una forma educata...
Il tutto poi si traduce in una scala di prepotenza, chi ha ottenuto di più si sente migliore e superiore di altri...
"Adesso ho "superato" io Tizio", così ho sentito uscire dalla bocca di una personcina, giuro.
E io, che non so mordermi la lingua, ho incalzato dicendo "Ma non è una gara!".

...pensateci quando fate le feste ai vostri figli
...pensate quando gli fate un regalo e quando acquistate per altri bambini
...perchè questi piccoli che oggi festeggiano così saranno gli adulti di domani
...forse è il caso di fare loro un "presente", cioè dimostrare loro la nostra presenza, non solo quando compiono gli anni.


foto da web




6 commenti:

  1. Cara Elisabetta, queste feste sono più che altro feste di consumismo e di sentimenti c’è ben poco e i bambini, a lungo andare, lo percepiscono, molto meglio, almeno fino a una certa età, una festa in famiglia con pochi regali e tanto amore. Un abbraccio.
    sinforosa

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    1. Credo che alcune di queste feste abbiamo, sotto sotto, un sentimento per il bambino ma è l'approccio in sè che resta ambiguo, superficiale, di facciata e poco educativo a lungo termine.
      Il mio motto rimane sempre "poco ma buono". Un abbraccio. Eli

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  2. Guarda, pensavo che il problema fosse per chi -come me- era nato in estate: io non ho MAI festeggiato il compleanno coi miei amici di scuola! XD
    Recupero adesso... :)
    Comunque sono d'accordo col tuo discorso, è che spesso sono cose fatte per puro "far vedere", o sottilmente è così...

    Moz-

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    1. Grazie Moz! In effetti anche chi li compie in piena estate (quando tutti sono più o meno in vacanza) difficilmente festeggia il proprio compleanno...
      Siamo tutti e due sulla stessa barca estate/inverno! :D
      A me non interessa dimostrare niente a nessuno, faccio quel che mi sento e bon! Diversamente, mi sentirei a disagio.

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  3. Io sono d'accordo con il senso del tuo discorso e con l'esagerazione, non invece con il limitare la festicciola ai familiari, se si può estenderla agli amichetti o ai compagni.
    Questo perchè, a meno per me, in famiglia ci stiamo sempre (e la torta con i nonni non ce la toglie nessuno!!!) mentre le occasioni di gioco fuori scuola, tra compiti, sport e impegni nostri e di altri genitori, invece, sono pochi. Quindi la festa è una bella occasione.
    Non capisco però animazione, gonfiabili, torte stratosferiche (che poi tanto i bambini snobbano) e valanghe di regali.
    Di solito qui si sta sui 10-12 euro a regalo, anche meno se si è in due o tre e va benissimo a mamme e bambini.
    Io, poi, sono quella che regala libri o, al massimo, materiale da disegno e colori!

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    1. Forse sono un po' Orso io... oppure sono diventata un po' selettiva. Certe occasioni sono anche piacevoli... ma incastare tutti gli impegni, alle volte, diventa davvero complicato... alla loro età non avevamo una vita sociale così, gli amici erano anche i vicini di casa, i fratelli, si giocava nei cortili, nei giardini, con i nonni, c'erano meno pretese... ora è tutto dovuto, senza un limite, è una gara a chi trova il posto (nuovo e diverso ogni volta), il più bello... senza contare lo spreco e l'esagerazione dei regali (senza nemmeno tanto entusiasmo da parte di chi li riceve). Insomma, ho il dente avvelenato... Arrrrrrrr...

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